ROMA. Irritabilità, ansia, una leggera depressione: le spie che in molte donne annunciano l'arrivo delle mestruazioni adesso hanno un'origine precisa.
Considerata a lungo una malattia immaginaria, la sindrome premestruale è stata chiamata così negli anni '60, ma da allora la sua causa non è stata identificata.
A fare il primo passo in questa direzione è ora la ricerca pubblicata sulla rivista Molecular Psychiatry e condotta dai National Institutes of Health (Nih) degli Stati Uniti.
Coordinata da Peter Schmidt e David Goldman, entrambi dei Nih, la ricerca ha scoperto i meccanismi molecolari all'origine della forma più rara della sindrome premestruale, chiamata 'Disturbo disforico premestruale' e che colpisce dal 2% al 5% delle donne.
Il colpevole numero uno identificato dai ricercatori è il malfunzionamento dei geni che controllano la risposta agli ormoni sessuali femminili, ossia gli estrogeni e il progesterone.
La scoperta apre la possibilità a future cure dei casi più gravi del disturbo.
Il meccanismo è stato scoperto osservando l'attività dei geni nei globuli bianchi di donne colpite dalla forma grave della sindrome e confrontandola con quella osservata nelle stesse cellule di donne che non soffrono della sindrome premestruale.
In questo modo i ricercatori hanno notato il comportamento anomalo di un gruppo di geni chiamato 'Esc/E(Z)'(Extra Sex Combs/Enhancer of Zeste), il cui compito consiste nel produrre le proteine che permettono di rispondere a stimoli esterni, come ormoni sessuali e fattori che causano stress.
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