PALERMO. Diversi casi di meningite in tutta Italia da mesi creano ansia nella popolazione. Un approfondimento sull’argomento è stato affrontato con il direttore pediatra ad indirizzo infettivologo Ismep di Palermo Piera Dones, la quale sottolinea che non c’è un aumento dei casi, ma che è necessario sempre rispettare le prescrizioni delle autorità sanitarie nazionali in merito alle vaccinazioni. “Dai dati epidemiologici relativi ai casi di meningite a livello nazionale e regionale non emerge un incremento del numero di casi né un aumento del rischio di diffusione di meningite rispetto agli anni precedenti”, precisa la dottoressa Dones. Tra i casi che negli ultimi giorni hanno fatto più scalpore c’è quello dell’insegnante di Roma. La cinquantenne è stata colpita da una localizzazione del batterio Escherichia Coli che ha determinato la malattia: “Si tratta, in realtà, di un caso isolato. Il batterio si trova di solito nell’intestino in maniera innocua e spesso è causa d’infezioni delle vie urinarie. La particolarità del caso fa ipotizzare un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo, quali per esempio la presenza di malattie sistemiche come il diabete o l’assunzione di farmaci immunosoppressori”, continua Dones. Ampio il dibattito negli ultimi mesi sull’opportunità della vaccinazione per la meningite. “Il Calendario per la vita 2016, presentato dalle Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Società Italiana di Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), consiglia la vaccinazione contro il meningococco per i bambini e adolescenti fino all’ etàdi 15 anni. Questi sono maggiormente esposti al rischio d’infezione perché frequentano coetanei in luoghi pubblici”. Hanno fatto scalpore diversi casi di meningite fulminante. “La caratteristica di questa infezione prevede il decorso particolarmente rapido, che è caratterizzato da una setticemia - precisa la dottoressa Dones - Purtroppo, nelle prime ore i sintomi non sono specifici e si manifestano con febbre, nausea e cefalea. Mentre quelli che in seguito richiamano l’attenzione verso la meningite sono la rigidità muscolare e il vomito. I dati statistici in nostro possesso non riportano un aumento dei casi di meningite fulminante, rispetto agli anni passati”. C’è anche una diffidenza nei confronti dei vaccini in generale in Italia e all’estero. “La gente ha perso la cognizione del pericolo di malattie infettive come la difterite, il tetano e la poliomelite, che grazie alla efficacia delle vaccinazioni sono praticamente scomparse. Ma il rischio di una ripresa rimane presente specialmente se la popolazione non si vaccina. A fronte dalla storica efficacia dei vaccini bisogna mantenere la profilassi per la salute individuale e collettiva”.