ROMA. Le festività natalizie non sono solo una minaccia per la linea ma anche per la salute della pelle, specialmente per chi soffre di psoriasi. Dagli esperti della Scuola della Psoriasi, in occasione della seconda riunione organizzata dalla Dermatologia dell'Università Federico II che si è svolta recentemente a Napoli, arriva un menu 'salva-pelle' per chi soffre di questa malattia infiammatoria cronica della pelle, non infettiva nè contagiosa, che può essere estremamente fastidiosa e inestetica di cui soffrono almeno tre milioni di italiani in forme più o meno gravi. Per la cena della vigilia, per esempio, sì al pesce accompagnato da verdure invernali come carote e zucca gialla; per il pranzo di Natale via libera a carni magre come pollo e tacchino farciti di verdure come cavolo, bietole o spinaci e accompagnati da cereali integrali. Per dessert, ottima la frutta secca e qualche dolce della tradizione meno ricco di zuccheri, preferendo per esempio una piccola fetta di pandoro o panettone classici, senza farciture, a torrone e marron glacè. Da evitare i dolci elaborati. E, fatto salvo quello di San Silvestro, meglio ridurre giudiziosamente i brindisi alcolici. «La dieta mediterranea è la migliore per i pazienti con psoriasi - spiega Nicola Balato professore di Dermatologia, Università di Napoli Federico II, responsabile dell'ambulatorio della psoriasi -. Tanto pesce azzurro, frutta, verdura e legumi sono i cardini di un'alimentazione sana, mentre la carne rossa e i salumi non andrebbero portati in tavola più di una volta al mese, quella bianca una volta alla settimana. Questa alimentazione è quella adeguata a mantenere bassi i livelli generali di infiammazione nella cute che è troppo elevata nei soggetti con psoriasi. Questi, non a caso, hanno un rischio più elevato di andare incontro anche ad altre patologie legate a doppio filo all'eccesso di infiammazione nei tessuti, dal diabete alla sindrome metabolica, dall'artrite alle malattie cardiovascolari». Seguire questo tipo di dieta nel periodo natalizio, durante il quale gli 'stravizi' gastronomici sono più frequenti, è difficile ma necessario, sottolinea il professore Balato, «perchè in caso contrario il rischio di andare incontro a un peggioramento delle lesioni è concreto. I cibi sicuramente positivi, da inserire nelle portate di pranzi e cenoni, sono senza dubbio il pesce ricco di omega-3 e le carni magre come pollo e tacchino. Ma anche la verdura: ottimi tutti gli ortaggi che paiono avere spiccate proprietà antinfiammatorie come carote, zucca gialla, bietole, cavoli. Chi volesse inserire gusti un po' diversi dal solito, può puntare sui mirtilli, il mango o l'avocado, tutti frutti con uno dimostrato effetto antinfiammatorio. Ottima anche tutta la frutta invernale, come arance e mandarini». Il professore Balato ricorda infine che l'associazione tra celiachia e psoriasi è tutt'ora incerta, pertanto «meglio non ricorrere al 'fai da te' eliminando intere categorie di cibi senza avere la certezza della diagnosi. È importante sottoporsi ai test per capire se si è celiaci e solo dopo prendere le necessarie contromisure dietetiche».