WASHINGTON. Semi, germogli, erbe selvatiche ma anche frutti, nocciole, castagne e per l'apporto proteico carne di elefante, di cervo nonché anfibi e pesci vari: eccola qua la "vera", oggi tanto in voga, dieta Paleo. Il "menu" degli antenati primitivi è stato scoperto da scavi archeologici condotti in Israele in due siti dove sono stati rinvenuti reperti alimentari di ben 780.000 anni orsono.
Un'analisi dettagliata di più di 10.000 campioni di cibo - miracolosamente preservati grazie ad un allagamento nell'area che ha conservato i reperti in buono stato - ha identificato gli alimenti degli ominidi di allora, probabilmente già homo erectus. Una specie che si ritiene abbia vissuto sino a 70.000 anni fa, ed abbia contribuito a popolare la terra partendo dall'Africa.
Naama Goren-Inbar dell'Istituto di Archeologia all'università ebraica di Gerusalemme, ha guidato gli scavi di quello che fu per lungo tempo un lago ed ha scoperto che gli ominidi usavano il fuoco, creavano utensili dalle pietre e dal legno. Cacciavano e cucinavano.
I loro banchetti erano base di finocchi, vegetali tipo le zucchine, sementi vari arrostiti, germogli, frutti del tipo delle odierne fragole e pere, noci varie e olive. Per "secondo piatto": pesci, rettili, anfibi, uccelli, elefanti. Come spezie: tanta menta e semi di finocchio.
"Tutti i resti alimentari che abbiamo identificato erano commestibili e c'era una vasta selezione di cibi usati", ha commentato Goren-Inbar. Il rapporto è pubblicato su "Proceedings" della National Academy of Sciences Usa. Questi ominidi - ha osservato ancora Goren - seguivano un stile di vita considerato africano per l'epoca, ma vivevano in un clima temperato, è possibile dunque che la loro dieta sia stata il prodromo anche di quella cosiddetta mediterranea.
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