ROMA. Il tumore del polmone è la prima causa di morte per cancro nel mondo ed ogni anno causa oltre 1,6 milioni di decessi. In Italia è la prima causa di morte per tumore per gli uomini e la terza per le donne. Tra i principali fattori di rischio, ribadiscono gli esperti riuniti a Vienna per la 17/ma Conferenza mondiale sul cancro al polmone promossa dall'Associazione internazionale per lo studio del tumore ai polmoni (Iaslc), c'è il fumo da tabacco.
Secondo le statistiche, nel nostro Paese la percentuale di mortalità è del 51,7% ogni 100.000 malati, contro una media UE del 55,5% e di poco al di sopra della Germania (50,9%). A dimostrazione, rilevano gli oncologi, dell'alto livello dei centri oncologici, anche se permane il ritardo (in media di un anno) con cui i farmaci innovativi si rendono disponibili per i pazienti rispetto all'approvazione europea.
Dal 1999 ad oggi, secondo i dati dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), la percentuale dei malati di tumore al polmone è calata di circa il 2%, in maniera analoga alla diminuzione del consumo di sigarette. A questo dato positivo, si contrappone però un aumento del 2,6% nella popolazione femminile. Per le donne, infatti, sembra 'più facile iniziarè a fumare e più difficile smettere. Un effetto positivo, afferma la Iaslc, si sta tuttavia registrando a seguito dell'utilizzo in molti Paesi di avvertenze, anche con immagini 'fortì, sui pacchetti di sigarette, con un «decremento del numero di giovani che iniziano a fumare ed un incremento del numero di fumatori che abbandonano le sigarette». La buona notizia, secondo le rilevazione Iaslc, riguarda anche la crescita della consapevolezza dei rischi per la salute associati all'uso di tabacco: «C'è un consistente appoggio dell'opinione pubblica ad un completo bando della vendita e dell'uso del tabacco: il 34,9% degli adulti in 18 Paesi europei -afferma l'associazione internazionale - sostiene infatti una strategia di eliminazione del tabacco».
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