ROMA. Anche l'Italia ha un 'network' di eccellenza per lo studio, la ricerca, la cura e l'assistenza ai malati di Parkinson o affetti da parkinsonismi.
Tre centri universitari pubblici, quali l'Università di Genova, Perugia, Pisa, e due privati, a Vicenza e Gravedona (Como), sono infatti da oggi, giornata nazionale del Parkinson, in rete e saranno attivamente impegnati dagli inizi del 2017 nel reclutamento di 200 pazienti ciascuno nell'arco di due anni.
Il 'progetto di rete", nato a un anno di distanza dalla fondazione del Fresco Institute Italia (FII), dedicato alla lotta contro il Parkinson, intende sviluppare una ricerca d'avanguardia con protocolli clinici condivisi.
Questi protocolli saranno fruibili da tutti i pazienti e consentiranno di porre le basi per un lavoro internazionale di squadra, fra esperti Italiani e internazionali, che possa cambiare la storia della malattia. La rete dei 5 Centri collaborerà a un programma di continuo miglioramento delle cure, nella cornice del «Parkinson Outcome Project», il più vasto studio clinico sul Parkinson mai condotto (già oltre 7000 pazienti arruolati) .
Non solo: la Michael J.fox Foudation, che si occupa di ricerca sul Parkinson, rilancia in Italia il 'Fox Trial Finder', il più grande database esistente sulla malattia di Parkinson per la ricerca on-line di volontari disposti a sottoporsi a sperimentazioni cliniche.
Il progetto di reclutamento, partito un anno fa, ha raccolto 60 mila volontari nel mondo, 1.000 solo in Italia di cui 700 con malattia di Parkinson o parkinsonismi atipici e 400 volontari per il gruppo di controllo.
«Dal punto di vista formale - spiega Giovanni Abbruzzese, responsabile del Centro per la Malattia di Parkinson e Disordini del Movimento di Genova - la rete è già attiva ma ci vorranno ancora 1-2 mesi prima di concludere le necessarie procedure all'avvio del progetto. La previsione è di iniziare l'arruolamento dei pazienti con l'inizio del 2017».
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