ROMA. Risiede in tre geni la colpa dei capelli ingestibili nei bambini.
Si tratta infatti di una vera e propria sindrome, chiamata appunto sindrome dei capelli impettinabili, già contemplata in letteratura medica dal 1973.
Quello che gli scienziati adesso hanno scoperto è che la sindrome deriva dalla mutazione di tre geni.
Ad identificare tali mutazioni diversi esperti dell'Universita' di Bonn, dove è stato condotto uno studio poi pubblicato su American Journal of Human Genetics.
In pratica, i primi due geni, denominati PADI3 e TGM3, codificano istruzioni per gli enzimi. Il terzo invece contiene una proteina chiave per il fusto del capello.
"Dalle mutazioni, molto è possibile apprendere sui meccanismi di formazione dei capelli e sul perché compaiano questi disturbi - spiega una delle autrici della ricerca, Regina Betz -. Allo stesso tempo, siamo in grado di garantire la diagnosi clinica di sindrome di 'capelli impettinabili' con i metodi di genetica molecolare".
Tecnicamente, i tedeschi la chiamano anche sindrome di Struwwelpeter, Pierino Porcospino. Un nome tratto da un libro per bambini di Heinrich Hoffmann. La sindrome è caratterizzata da capelli di colore biondo paglierino e con una caratteristica lucentezza, secchi e disordinati. Crescono in direzioni diverse e il pettine non riesce proprio a domarli.
Questo genere di sindrome si manifesta spesso nei bambini, ma in età adulta tende poi a svanire.
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