Lunedì 23 Dicembre 2024

Un bambino su 7 respira aria tossica: l'allarme dell'Unicef

ROMA. Quasi un bambino su sette nel mondo - pari a 300 milioni di minori - respira aria «tossica»: vive in luoghi in cui i livelli di inquinamento atmosferico sono sei volte sopra gli standard fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). A lanciare l'allarme è un rapporto dell'Unicef che sottolinea: a rischiare danni gravi alla salute sono complessivamente due miliardi di bambini esposti ad aria inquinata, un terzo dei quali vive nell'India settentrionale e nei Paesi vicini. Il quadro arriva da un corposo rapporto - «Clear the Air for Children» - pubblicato a una settimana dal via alla conferenza sul clima Cop22 di Marrakesh, in Marocco. Ai leader dei governi di tutto il mondo l'Unicef chiede di prendere misure urgenti per ridurre l'inquinamento atmosferico. Perchè i rischi che comporta per la salute dei più giovani, precisa, sono gravi: sono possibili danni non solo ai polmoni, ma anche al cervello e ad altri organi. L'inquinamento dell'aria, spiega in una nota Anthony Lake, direttore esecutivo dell'Unicef, «è uno dei principali fattori di morte per circa 600 mila bambini al di sotto dei 5 anni e minaccia vite e futuro di altri milioni di minori ogni giorno». Le immagini satellitari analizzate dal rapporto confermano che almeno 2 miliardi di bambini oggi respirano aria inquinata, per lo più a causa delle emissioni dei trasporti, dell'uso massiccio di combustibili fossili, della combustione di rifiuti. Tutti vivono in luoghi che superano i livelli minimi di qualità dell'aria stabiliti dall'Oms, mentre per 300 milioni l'inquinamento va ben oltre queste soglie. Il triste primato va all'Asia meridionale, dove 620 milioni di bambini respirano aria inquinata. A seguire l'Africa con 520 milioni e poi la regione dell'Asia orientale e Pacifico con 450 milioni di bambini. L'India è uno dei Paesi che sta peggio. Il rapporto dell'Unicef arriva proprio nel giorno in cui a Nuova Delhi è scoppiato un pericoloso allarme inquinamento per l'enorme quantità di fuochi artificiali usati per celebrare la festività di Diwali, la «Festa delle luci» equivalente al Natale occidentale. I livelli di particolato fine e ultrafine (PM10 e PM2.5) nell'aria sono risultati ben al di sopra dei massimi consentiti. Nel Paese, secondo lo studio di un ospedale della capitale riportato dal sito Asian Age, l'inquinamento è responsabile per un terzo degli infarti.

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