ROMA. In dieci anni il numero di persone che sopravvivono al cancro è aumentato del 40%.
Se nel 2006 i pazienti vivi dopo la diagnosi di tumore erano 2 milioni e 250mila, nel 2016 saranno circa 3 milioni e 130mila.
Ad aggiornare le stime relative all'ultimo decennio è l'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), che ha presentato oggi la campagna di comunicazione «In team più forti contro il cancro».
Testimonial: il campione di moto GP Jorge Lorenzo, per spiegare che, nel motociclismo come in oncologia, il gioco di squadra è fondamentale.
Innovazione tecnologica, precisione nella diagnosi di eventuali danni, gioco di squadra, approccio multidisciplinare, dieta sana: sono i punti di forza del team motociclistico vincente ma anche quelli della battaglia contro il cancro, come spiega l'opuscolo illustrato a fumetti che verrà distribuito in tutte le oncologie italiane.
«Nel mondo dei motori - sottolinea il 5 volte campione del mondo di motociclismo - ogni vittoria è il risultato del gioco di squadra». Il pilota, spiega Pinto, «è paragonabile al paziente che deve percorrere la strada della malattia e, per poter vincere, ha bisogno di un team affiatato. L'oncologo è il capo della squadra che coordina tutti i membri del team», di cui fanno parte ad esempio radiologi, chirurghi, biologi, psicologi, fisioterapisti ma anche i familiari del paziente.
«Ogni pilota inoltre - prosegue Pinto - è unico e deve avere la propria moto per vincere, così ogni paziente presenta caratteristiche che lo differenziano dagli altri e deve essere curato con una terapia su misura».
Su questo si basa l'oncologia di precisione, un nuovo approccio che ha cambiata la storia della lotta contro il cancro. Caso emblematico è quello del melanoma, malattia per la quale «negli ultimi 5 anni è completamente cambiata la prospettiva di sopravvivenza», spiega Paola Queirolo, presidente intergruppo Melanoma Italiano (Imi).
«Il melanoma - chiarisce - con 13mila casi l'anno, vede un'incidenza raddoppiata negli ultimi 15 anni, soprattutto nei giovani. Prima con la chemioterapia solo il 25% dei pazienti era vivo a un anno dalla diagnosi di metastasi. Con i nuovi farmaci a bersaglio molecolare, in cui individuiamo la mutazione specifica della cellula tumorale, siamo arrivati al 75% dei pazienti vivi a un anno, cifra praticamente triplicata. E la sopravvivenza a tre anni è arrivata al 45%».
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