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Salute mentale, la metà dei disturbi ha inizio nell'infanzia

MILANO. Infanzia e adolescenza sono momenti cruciali per la salute mentale: oltre il 50% dei disturbi psichiatrici dell'adulto ha un esordio in età evolutiva. Anche per questo «chiediamo agli amministratori e alla società civile di riconsiderare le attuali politiche sanitarie, e di fornire un sostegno più deciso verso le attività indispensabili per affrontare questi disturbi».

A lanciare l'appello è Antonella Costantino, presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Sinpia) in occasione della Settimana della Salute Mentale. Secondo gli esperti, «sono molte le patologie neuropsichiche che possono compromettere i delicati processi tipici di questa fase di vita e determinare disabilità»: un trattamento precoce e tempestivo può cambiare la storia naturale della malattia ed evitare che diventi cronica.

«Gli investimenti nei servizi di psichiatria dell'adulto sono pochi e vanno certamente implementati - aggiunge Costantino - ma quelli per l'infanzia e l'adolescenza sono pochissimi, e soprattutto molto disomogenei tra le diverse Regioni. Ricordiamoci che queste attività contribuiscono in misura significativa alla riduzione a lungo termine della spesa sanitaria».

Secondo i dati della Sinpia (il cui appello si può sottoscrivere sul sito www.sinpia.eu) nel 2015 l'8% dei minori ha avuto almeno un contatto con le strutture territoriali di Npia, con un +7-8% annuo di richieste: «Un trend costante, che negli ultimi 5 anni ha portato ad un aumento dell'utenza del 40-45%». In particolare si è registrato un aumento dei disturbi psichiatrici in adolescenza (+21 % degli accessi in pronto soccorso, + 28% dei ricoveri in un anno) e un generale aumento del disagio sociale.

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