ROMA. Una denuncia contro la Regione Lazio e il Ministero della salute per il caso del paziente morto di cancro al pronto soccorso dell'ospedale San Camillo di Roma. La annuncia il Codacons, che in una nota fa sapere che oggi si rivolgerà alla Procura di Roma contro le istituzioni responsabili della sanità nella Capitale e in regione. "Quanto accaduto è solo l'ultimo di una serie di episodi in cui la dignità dei malati viene calpestata senza pudore - spiega il presidente Carlo Rienzi - Ogni giorno nei pronto soccorso dei nosocomi romani si registrano situazioni a limite della decenza, dove l'assistenza sanitaria viene fornita poco e male, spesso in modo superficiale e dopo attese infinite, con i pazienti - spesso anziani - umiliati e abbandonati a loro stessi. Ciò avviene nonostante gli sforzi di medici e personale ospedaliero, perché i continui tagli alla sanità hanno portato ad un drastico peggioramento del servizio sanitario, e solo chi può pagare attraverso l'intramoenia sembra ricevere cure veloci e adeguate". E ancota: "Inviare gli ispettori negli ospedali dopo simili episodi non serve a nulla, ed è una scelta ipocrita tesa a lavarsi la coscienza ma non certo a risolvere le criticità dei nosocomi romani - prosegue Rienzi - Il ministero e la Regione devono prevenire ed impedire che un malato terminale si spenga in una sala comune nell'indifferenza di tutti, e le loro responsabilità sul caso del San Camillo dovranno ora essere accertate dalla magistratura".