Giovedì 19 Dicembre 2024

Una palestrina robot cura i bimbi con paralisi cerebrale

FIRENZE. Una palestrina intelligente per curare a casa i bambini a rischio di paralisi cerebrale, grazie a giocattoli sensorizzati e controllati a distanza. Messa a punto dall'Irccs Stella Maris insieme all'istituto di biorobotica della scuola superiore Sant'Anna di Pisa, 'Caretoy' è dotata di 2 mila sensori che monitorano i parametri della postura e della manipolazione, fondamentali per lo sviluppo dei bambini. Dopo una sperimentazione su 50 bimbi prematuri di Pisa e Copenaghen, oggi, in occasione della giornata mondiale per la paralisi cerebrale, l'uso di 'Caretoy' viene esteso ad altri 50 neonati con lesioni cerebrali gravi, grazie a un progetto finanziato dal Ministero della salute. La palestrina verrà utilizzata dalle famiglie a casa per 8 settimane nei primi mesi di vita, verificando poi a 12 mesi se lo sviluppo motorio in questi bambini sarà migliorato. I dati raccolti dai sensori di 'Caretoy' vengono trasmessi attraverso la rete al centro clinico, dove medici e terapisti seguono il loro andamento, sostenendo le attività di gioco più adeguate al loro sviluppo che i genitori potranno svolgere quotidianamente con il bambino. "Se il cervello di un bambino viene stimolato nel modo giusto - spiega Giovanni Cioni, direttore scientifico della fondazione Stella Maris e responsabile del progetto - grazie a neurormoni ed altri fattori può ripararsi e ridurre o cancellare i danni prodotti da una lesione, ma la stimolazione deve partire dalle prime settimane di vita". La paralisi cerebrale è la disabilità fisica più frequente tra i bambini ed è dovuta a una lesione cerebrale avvenuta prima della nascita o subito dopo. Nei paesi sviluppati colpisce un bambino ogni 500 nati, più del doppio in quelli in via di sviluppo. In Italia ogni anno vengono diagnosticati 2 mila nuovi casi.

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