FIRENZE. Donazione a cuore fermo eseguita nell'ospedale fiorentino di Careggi. Si tratta del primo caso in Toscana e uno dei pochi in Italia. Portata a termine sulla base del programma nazionale di donazione a cuore fermo, avviato da circa due anni dall'Organizzazione toscana trapianti (Ott) con il supporto della Regione Toscana, è stata resa possibile grazie alla disponibilità espressa dal donatore e successivamente dalla sua famiglia.
Il processo di donazione a cuore fermo, procedura clinico chirurgica di alta complessità - indicata per tutti gli organi ad eccezione ovviamente del cuore -, richiede un elevatissimo livello di collaborazione tra strutture e discipline diverse: pronto soccorso, terapia intensiva, cardiologia, cardiochirurgia, nefrologia, urologia del trapianto. In seguito al prelievo effettuato, i reni sono stati allocati uno nel circuito regionale, dove è in corso il trapianto all'ospedale di Careggi, e uno è stato trasferito a Pavia al centro trapianti del Nit.
«Sul Programma nazionale di donazione a cuore fermo - dice Adriano Peris, responsabile Ott - stiamo investendo molto, sia a livello nazionale che in Toscana. È una procedura molto complessa e laboriosa, che aumenterà del 30% la disponibilità di organi come reni e fegato». «Questo è un evento molto importante - dichiara l'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi - perchè apre la strada ad altre donazioni a cuore fermo che potranno essere fatte nell'immediato futuro, aumentando così la disponibilità di organi da trapiantare». «Il mio grazie - continua Saccardi - alla famiglia del donatore, che ha dato il suo assenso alla donazione, e a tutte le èquipe di Careggi che sono state impegnate in questo intervento così delicato e complesso».
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