Il loro nome è melanociti. Cellule dello strato basale dell'epidermide con il compito di difendere la pelle dai raggi solari intensi, producendo «melanina», il pigmento che protegge la cute dai raggi ultravioletti. La melanina, per salvaguardare la pelle, la rende più scura, più resistente ai raggi solari. E da qui, l'abbronzatura.
E si è felici di sfoggiare, almeno per qualche mese, una pelle magnificamente dorata. E fin qui tutto bene. Il problema sorge allorché non c'è la consapevolezza che i melanociti, sotto un bombardamento intenso, per ore, di raggi ultravioletti, iniziano una proliferazione senza controllo. Più sole, più crescita. E finiscono per fare danni seri. Da qui, l'insorgenza di tumori della pelle, in particolare del temibile melanoma, una neoplasia che se non trattata in tempo è fatale, e che si presenta in costante aumento, anche tra i giovani.
In Italia, ogni anno, si contano oltre 10 mila nuovi casi e i decessi sono oltre il 20%. Solo in Sicilia, ogni anno, si hanno 7-8 casi di melanoma ogni centomila abitanti.
«Il melanoma - spiega Paola Queirolo, presidente dell'"Intergruppo melanoma italiano" e direttrice dell' oncologia medica dell' Istituto dei tumori del San Martino di Genova - è uno dei tumori a maggiore crescita nelle società occidentali e ha un impatto drammatico a livello socio -sani tario. Eppure, è una di quelle neoplasie che può essere evitata efficacemente attraverso la prevenzione primaria, basata sulla corretta esposizione al sole, e secondaria con l' autoesame della pelle per giungere a una diagnosi precoce». E per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, occorre diffondere la cultura della prevenzione del melanoma tra la popolazione.
Il melanoma, è un tumore a sviluppo subdolo, aggressivo, ecco che è importante una costante valutazione della pelle. A fare scattare l' allarme su un sospetto di melanoma per una neoformazione sulla pelle o irregolarità di un neo, può contribuire la regola dell' ABCDE. A (Asimmetria della lesione), B (Bordi irregolari e frastagliati a "carta geografica", C (Colore disomogeneo a varie tinte: nero, rosso -bruno, rosa, non uniforme), D (Dimensioni maggiori di 6 millimetri) E (Evoluzione progressiva. La lesione tende a crescere e Q2 ad allargarsi rapidamente con modifiche cromatiche). Tuttavia, la regola ha bassa sensibilità se riferita a lesioni piccole. Quindi, appena si ha un sospetto è corretto ricorrere alla valutazione medica.
Di fatto, se il melanoma viene diagnosticato precocemente è generalmente una malattia curabile, procedendo alla completa asportazione della neoformazione. Se non trattato con urgenza, può diffondersi in altre parti dell' organismo, come cervello, polmoni, fegato, ossa. E il melanoma metastatico non ha una prognosi favorevole.
E Paola Queirolo, chiede attenzione al crescente uso, tutto l' anno, di lampade abbronzanti o lettini solari. Il loro utilizzo improprio espone la popolazione, soprattutto i giovani, a raggi ultravioletti artificiali, considerati cancerogeni dall' Organizzazione mondiale della sanità e in Italia proibiti ai minorenni. Occhio, anche alle scottature solari prese durante l' infanzia o l' adolescenza: possono innescare un processo patologico che, anche a distanza di molti anni, può favorire Q1 il rischio di sviluppare il melanoma.
«Per fortuna - aggiuge Queirolo - i nuovi farmaci innovativi che agiscono sul sistema immunitario, stimolando una risposta contro le cellule del melanoma, stanno dimostrando di poter tenere sotto controllo la malattia a lungo termine, quando, fino a qualche anno fa, la sopravvivenza media per il melanoma in stadio metastatico era intorno ai 6 mesi».
Un nuovo traguardo in termini di sopravvivenza e qualità di vita: gli anticorpi immunomodulanti rappresentano il futuro in oncologia.
Ed ecco alcune regole: non esporsi al sole dalle 11 alle 15 (ora legale). Rappresenta un pericolo, dopo un anno che si sta chiusi in ufficio, prendere a lungo il sole: la pelle non è pronta. È un errore rimanere sotto i raggi solari senza indossare magliette, cappello con visiera, occhiali da sole (anche l' occhio è soggetto a melanoma). È corretto l' uso di creme fotoprotettive e, se ci si immette in acqua, vanno riutilizzate. L' applicazione va, comunque, ripetuta ogni 2-3 ore.
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