Lunedì 23 Dicembre 2024

Scoperta in Australia bacca in grado di sconfiggere il cancro

SYDNEY. La bacca di un albero che cresce solo nelle foreste pluviali del nordest tropicale dell'Australia ha dimostrato sorprendenti proprietà anti-cancro. Uno studio di otto anni del Queensland Institute of Medical Research (QIMR) ha dimostrato che un composto delle bacche dell'albero detto Blushwood (Hylandia dockrillii, della famiglia euforbiacee) può uccidere cancri della testa e del collo, oltre che melanomi. Nello studio guidato dal farmacologo Glen Boyle, una singola iniezione del farmaco sperimentale derivato dalla bacca, EBC-46, ha portato al rapido degrado di tumori in una gamma di modelli di tumori umani. Nelle sperimentazioni è stato usato da veterinari professionisti su 300 animali, fra cui gatti, cani e cavalli. Nel 75% dei casi il tumore è scomparso e non è ritornato. «Nella maggior parte dei casi un trattamento con singola iniezione ha causato la perdita di sopravvivenza di cellule cancerose entro quattro ore, e in seguito ha distrutto i tumori», scrive Boyle sul sito del QIMR. «Il composto agisce essenzialmente in tre maniere: uccide le cellule direttamente, fa scattare una risposta cellulare che taglia l'afflusso di sangue al tumore, e inoltre attiva il sistema immunitario dell'organismo per fare pulizia dei residui», aggiunge. Le sperimentazioni pre-cliniche suggeriscono che il farmaco può essere efficace su pazienti umani, spiega ancora lo studioso. Può tuttavia essere usato solo per tumori accessibili con iniezione diretta e non è efficace contro cancri metastatici, avverte. Potrà essere un'opzione aggiuntiva di trattamento, piuttosto che sostituire la chemioterapia o la chirurgia. La compagnia australiana di biotecnologia QBiotics, sussidiaria di EcoBiotics Ltd, ha ottenuto l'approvazione etica per iniziare sperimentazioni umane. Il Blushwood tuttavia cresce solo in sacche dell'altipiano Atherton nel Nord Queensland, e uno degli obiettivi futuri sarà di estenderne la coltivazione in luoghi più accessibili.

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