Il morbillo fa paura, il drastico calo delle vaccinazioni ha abbattuto le difese della prevenzione e nei primi cinque mesi di quest’anno in Usa c’è stato un incremento che non si registrava dal 1994. Allarme sanitario anche in Italia, con un centinaio di bambini che si sono ammalati in pochi mesi a Bologna, e tutto – dicono i pediatri - è causato dall’abbattimento delle vaccinazioni che nel nostro Paese si praticano sempre più raramente: un 2% in meno ogni anno dal 2010 a oggi, con una percentuale complessiva di vaccinati per il morbillo (e per la parotite e la rosolia) che sfiora appena l’88: molto sotto quel 95% considerato soglia necessaria per raggiungere la così detta immunità di gruppo in grado di garantire protezione anche al restante 5% di persone che non possono essere vaccinate perché immunodepresse o sotto l’anno di età. Con oltre mille casi nei primi mesi di quest’anno, è allerta morbillo anche in Italia. L'allarme per l'incremento esponenziale è stato anticipato dal 70/o Congresso Italiano di Pediatria che si è svolto a Palermo, «stiamo tornando indietro di 15 anni» ha avvertito dalla presidenza della Società italiana di Pediatria il professor Giovanni Corsello, che è anche il direttore della cattedra di Pediatria al Policlinico universitario di Palermo. E la responsabilità di questa situazione è nel calo delle coperture vaccinali e anche «nelle false informazioni sui vaccini che circolano nel web». Nel mese di aprile 2014 si sono verificati 236 casi di morbillo, che hanno portato a 1.047 quelli segnalati dall'inizio dell'anno, con un notevole aumento rispetto al corrispondente periodo del 2013 quando si sono registrati poco più di 700 casi. Su base annuale il dato ancora più preoccupante: nel 2013 circa 2.200 casi complessivi di morbillo, «ma a fine 2014 c'è da aspettarsene molti di più. Il morbillo colpisce i bambini dai due anni alla fascia scolare e gli adolescenti – spiega Corsello – e purtroppo la tendenza a non vaccinare o a ritardare la vaccinazione sta creando una fascia di bambini suscettibili alla malattia». Dai pediatri arriva la conferma che il trend è in raddoppio nel 2014 rispetto al 2013, e arriva dalla presidenza della Società di pediatria la difesa del vaccino così detto trivalente, contro parotite, morbillo e rosolia. «Il vaccino è sicuro – conferma Corsello – non ha alcun rischio, è efficace, e non comporta alcuna complicanza neurologica a distanza come viene erroneamente ventilato, e fra l’altro è l’unica arma che abbiamo contro il morbillo. Di contro ci sono i rischi della mancata vaccinazione che registrano purtroppo un caso di encefalite su ogni mille di morbillo. Sulla paura si è costruita l’idea della pericolosità del vaccino mentre la realtà della quale i genitori e le famiglie devono prendere atto è che i bambini hanno il diritto di essere protetti».
Considerata una malattia innocua, il morbillo è invece responsabile di encefalite in un caso su mille, e l’encefalite - ricordano i pediatri - è malattia che porta alla morte o a danni permanenti. Inoltre, se contratto in età adulta, il morbillo ha un indice di rischio molto più alto di effetti collaterali. Benché non vi siano dati certi relativi alla copertura vaccinale, pediatri ed epidemiologi confermano che l'incremento dei casi è da attribuire al calo delle coperture vaccinali. E se la copertura con la prima dose appare buona, «sebbene non ottimale, la praticano cioè il 90% delle famiglie e non il 95% raccomandato - spiega Giovanni Corsello -, quella della seconda dose è invece, nettamente inferiore agli standard richiesti».
Un ruolo significativo nel boicottaggio del vaccino, secondo gli esperti, lo giocano anche le campagne degli «antivaccinatori» che spopolano su internet e che stanno diffondendo la «falsa credenza che la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia possa causare autismo». L’affermazione deriva da lontano, dallo sconvolgente articolo pubblicato nel 1998 dal medico inglese Andrew Jeremy Wakefield nel quale si sosteneva il legame fra autismo e vaccino trivalente. Articolo poi sconfessato, il medico radiato, ma i danni dell’annuncio «restano enormi e l’eco di quelle affermazioni continua a influenzare i pregiudizi».
Epidemia di morbillo in espansione e negli Usa, dove era stato dichiarato eradicato nel 2000 e ora sta tornando. Ed ha raggiunto livelli così elevati da convincere alla vaccinazione persino gli Amish, la comunità che vive in modo ottocentesco rinunciando a elettricità e auto. Lo afferma la radio pubblica nazionale statunitense, secondo cui da qualche giorno i membri della comunità si stanno sottoponendo all'iniezione soprattutto in Ohio, dove si concentra la maggior parte dei casi di morbillo. La comunità Amish non vieta espressamente le vaccinazioni, ma i tassi di copertura estremamente bassi hanno provocato la diffusione della malattia e questo ha spinto le autorità sanitarie a ideare dei programmi specifici. «Nelle cliniche molti, soprattutto i più giovani, sono spaventati - si legge nei siti - perchè per loro è la prima iniezione fatta nella vita». Oltre ad aver introdotto le vaccinazioni, causa morbillo gli Amish hanno interrotto le funzioni religiose e rimandato i matrimoni.
Intanto per pubblicizzare gli effetti benefici delle vaccinazioni, l’Organizzazione mondiale della sanità pubblica i risultati delle lotte al vaiolo, alla poliomielite. Grazie alle vaccinazioni di massa il vaiolo è stato «completamente debellato in tutto i mondo», come ha annunciato ufficialmente l’Oms nel 1979. E grazie a Sabin e al suo vaccino anche la poliomielite è in procinto di essere eradicata globalmente, ne restano alcune sacche in poche parti del mondo. «Vaiolo e poliomielite sono due casi emblematici del ruolo fondamentale che le vaccinazioni possono svolgere per la tutela della salute globale» affermano all’Oms.
Cala il numero dei bimbi vaccinati e il morbillo torna a fare paura
L’allarme arriva dagli Stati Uniti. Il pediatra Giovanni Corsello: in troppi casi i genitori non fanno somministrare ai figli la seconda, necessaria, dose
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