PALERMO. Entro il 2020 in Sicilia, come nel resto del mondo occidentale, un bambino su due soffrirà di allergie. Inquinamento, stile di vita e abitudini alimentari sono la causa dell'impennata di riniti allergiche, asma bronchiali, dermatiti atopiche e da contatto, shock anafilattici. Un tema che coinvolge le famiglie siciliane e di cui si discute domani e sabato al Palermo Allergy Forum 2014, in programma all'hotel Splendid La Torre a Palermo.
Un congresso e un seminario di studi per coinvolgere medici, infermieri e pazienti in un percorso di approfondimento delle tematiche atopiche e respiratorie, con l'obiettivo di contribuire a ridurre il distacco tra linee guida e pratica clinica, tra ospedale e territorio, medico e paziente. L'evento
è organizzato da Giuseppe Valenti, specialista allergologo e pneumologo, in collaborazione con l'Aaito, l'Associazione allergologi e immunologi territoriali e ospedalieri della Sicilia.
"La cifra di quanto stia accadendo ai nostri bambini si ottiene dal confronto con i migranti - dice Valenti - In molti Paesi d'origine le allergie sono rare ma, arrivati in Italia e in Sicilia, gli immigrati incontrano nuovi allergeni, e in più l'inquinamento e lo stile di vita occidentale facilitano la
sensibilizzazione. E così, i bimbi migranti che soffrono meno di asma rispetto ai piccoli italiani diventano sempre più allergici man mano che aumenta la loro permanenza in Sicilia".
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