MESSINA. Basterà soffiare su un dispositivo elettronico installato sul nostro smartphone per sapere in tempo reale in che condizioni di salute siamo. È un sistema in fase di messa a punto (potrebbe essere operativo tra 4 anni) da un gruppo di ricercatori dell'Università di Messina, guidato dai professori Giovanni Neri e Nicola Donato, finanziato con 90 mila dollari dall'Istituto di tecnologie avanzate della Samsung. Il progetto Safely è stato presentato nell'ateneo dello Stretto, nell'ambito del Global Research Outreach (Gro) Program della Samsung.
Il Gro è una competizione a livello mondiale che ha visto l'Ateneo peloritano, unico in Italia ad essere stato selezionato nel 2013. «Si tratta di una storia di successo di un gruppo di ricerca dell'Università di Messina - ha detto la professoressa Daniela Baglieri - che ci rende orgogliosi e ciò dimostra che quando c'è un' eccellenza non ci sono limitazioni geografiche. Questa è la via che ci permetterà nei prossimi anni di affrontare la sfida della valutazione della ricerca».
Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di analisi integrato in uno smartphone, che permetterà di analizzare lo stato di salute. Alcuni markers presenti nell'espirato possono fornire, infatti, informazioni utili per la diagnosi di molte malattie come il diabete, le infiammazione dei polmoni, disfunzioni epatiche. «Si tratta di sensori piccolissimi che dovremo rendere quasi invisibili - ha detto Neri - in maniera tale da poter essere inseriti negli smartphone». «Il nostro progetto - ha aggiunto Donato - coinvolge non solo dottorandi di ricerca ma anche studenti della triennale e della magistrale, e prevede lo sviluppo sia hardware sia software interamente nel nostro Ateneo».
Un check-up medico soffiando nello smartphone: dispositivo in sperimentazione a Messina
Il progetto Safely è stato presentato nell'ateneo dello Stretto, nell'ambito del Global Research Outreach (Gro) Program della Samsung.
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