PALERMO. Nasce in Sicilia la "Mappa regionale dei vaccini", il primo studio organico delle coperture vaccinali, presentato oggi all'assessorato regionale della Salute e utile in vista della nuovo calendario vaccinale che sarà emanato a breve.
Dallo studio emerge che la Sicilia è all' avanguardia nel campo dell'offerta vaccinale anche se con qualche lacuna: manca un'uniformità di riscontro omogeneo su tutto il territorio, con province che vanno bene e altre meno. Emerge che per morbillo, parotite e rosolia la vaccinazione ha raggiunto a Ragusa il 93,5% della popolazione vaccinabile, mentre a Messina il 78,2%, un valore di molto più basso di quello atteso del 95%.
La stessa differenza territoriale si riscontra con la varicella: nessuna delle 9 province siciliane raggiunge il valore atteso del 95%. La più virtuosa è Ragusa con il 93,5%, le più arretrate sono Messina con il 70,3%, Catania con l'81,9% e Palermo con l'84,2%.
Discorso a parte merita la vaccinazione anti-Papilloma virus Umano (Hpv), che ha una bassa adesione. "Forse non è stato ben recepito che ceppi dell'Hpv - si legge in una nota – vengono riscontrati nel 99,7% dei casi di cancro del collo dell'utero. Di certo, occorre una spinta in più da parte degli operatori preposti alla vaccinazione, dei pediatri e dei medici di famiglia". Nelle previsioni future c'é l'introduzione di due vaccini importanti: contro il rotavirus, colpevole di pesanti infezioni intestinali tra i bambini, e anti-meningococco di tipo B, causa della maggior parte dei casi di meningite.
"Questo piano vaccinale, apprezzato a livello internazionale per la sua completezza, - ha detto l'assessore alla Sanità Massimo Russo - conferma la nostra volontà di investire sulla prevenzione e di incidere sull'educazione alla salute dei cittadini. In appena un anno si è moltiplicato il numero di siciliani sottoposti alla vaccinazione con immediati e tangibili benefici per il sistema sanitario regionale: non è un caso che, nonostante il diffondersi del virus influenzale, non ci sia stata alcuna emergenza sanitaria, soprattutto all'ospedale dei Bambini di Palermo dove tradizionalmente si verificava il fenomeno dei troppi ricoveri in corsia per mancanza di posti letto".
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