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Al Barbera vince la Lazio

Un gol di Dias nel primo tempo permette alla squadra di Reja di vincere e mantenere la vetta della classifica. Poco incisivo il Palermo: spenti Pastore e Ilicic

PALERMO. Nella gara tra Palermo e Lazio a volare sopra il cielo del Barbera è l’aquila biancoceleste: 0-1 a domicilio della Lazio in casa di un Palermo che non ha saputo fare male e pungere gli uomini di Reja. O tutto o niente, verrebbe da dire al termine di questa partita. Il Palermo, infatti, nelle partite di inizio stagione ha dimostrato che al momento è solo in grado di stravincere, come è successo nelle gare di Torino, Firenze e nalla gara di casa col Bologna. Quando i match si fanno, invece, più combattuti, la squadra non ha spesso dato l’impressione di tenere il controllo della situazione, come è successo ad esempio nella partite con Brescia, Lecce e proprio in quella di oggi con la Lazio.
Su una cosa aveva ragione Zamparini: la Lazio è davanti in classifica soprattutto per la sua organizzazione. Reja si sta dimostrando un maestro in questo momento. La sua squadra, come un diesel, è stata lì ad attendere i rosanero nei primi venti minuti prima di salire in cattedra e colpire, senza dare poi possibilità di replica, gli uomini di Rossi. La Lazio è apparsa quasi timida nella prima parte di gara, preoccupata più a difendere gli attacchi dei rosa. A poco a poco, però, la capolista ha cominciato a uscire dal guscio, facendo capire agli uomini di Rossi la pericolosità delle ripartenze con gli esterni Radu e Lichtsteiner, la rapidità di Zarate, nel ruolo insolito di laterale di centrocampo destro, e gli inserimenti di Hernanes, Floccari e Mauri. Il Palermo macina gioco, anche se non è più quello incisivo dei primissimi minuti. E i biancocelesti, incoraggiati da ciò, colpiscono al 26’ con un eurogol del difensore Dias, che gira al volo una perfetta punizione calciata da Ledesma. Nulla da fare per Sirigu, che può solo vedere il missile del giocatore laziale infilarsi all’incrocio.
La Lazio, a questo punto, è più sciolta. I rosa, invece, faticano ad arrivare dalle parti di Muslera, ogni azione è frutto di manovre macchinose. Troppi passaggi prima di arrivare al tiro e non si vede dai vari Pastore, Pinilla e Ilicic la stessa spavalderia di andare al tiro da fuori come è capitato nelle passate giornate. Il primo tempo si chiude con un episodio dubbio, in cui Lichtsteiner colpisce col braccio un cross in area di Balzaretti. Il tocco di mano c’è e il braccio del difensore non è proprio attaccato al corpo.
Inizia la ripresa subito con un cambio. Rossi inserisce Hernandez al posto di uno spento Ilicic. La sua partita, però, dura appena undici minuti, perché, dopo aver provato uno scatto, cade per terra toccandosi la coscia destra. Il volto dell’uruguaiano all’uscita dal campo è dolorante. Al suo posto, il tecnico rosanero si gioca la carta Maccarone. Non è giornata per i rosa e lo si capisce al 64’, quando dagli sviluppi di una punizione calciata dalla sinistra Pinilla si ritrova solo, ma calcia su Muslera. Nella respinta Pastore ha possibilità di pareggiare, ma Radu si immola ed evita il peggio ai suoi. Giusto un lampo in secondo tempo in cui il pubblico del Barbera si aspettava un Palermo all’assalto, e che, invece, ha visto una squadra faticare nel tentativo di pungere una Lazio ben organizzata, che non ha mai sofferto più di tanto le iniziative dei rosa. Al 76’ l’episodio che può cambiare la partita in favore della squadra di Rossi è l’espulsione per doppio giallo dell’ex Biava. È un Palermo tutto buttato in avanti, che nel giro di trenta secondi, in due calci d’angolo consecutivi, sfiora il pari con Pinilla prima e Cassani poi. Bravo Muslera a dire no in entrambe le occasioni. Con questi brividi si chiude una gara vinta meritatamente dalla Lazio, che con questo successo continua a volare in testa alla classifica, portandosi a quota 22. Esattamente il doppio dei punti ottenuti dal Palermo, che al secondo stop consecutivo, rimane fermo a 11 punti. Dopo nove giornata avere già undici punti di distacco da una squadra come la Lazio che dovrebbe essere una diretta avversaria per l’Europa comincia a essere troppo. Contro il Genoa in casa la prossima settimana, Pastore e compagni sono chiamati a invertire subito questa pericolosa tendenza. Perché le altre concorrenti per le posizioni importanti della classifica cominciano a correre e non ci si può permettere di restare fermi.


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