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Decreto Sicurezza, Meloni: ci assumiamo la responsabilità

Il contenuto del dl - «reso più efficace» rispetto a quello del ddl - è stato concertato con gli altri leader della maggioranza, ha riferito il Capo dell’esecutivo, e sarà immediatamente operativo ed entrerà subito in vigore.

Meloni ha citato l’aumento di pena per chi aggredisce o minaccia i nostri uomini e donne in divisa, le norme per contrastare le occupazioni abusive e garantire procedure "lampo" nello sgombero, la stretta alle truffe nei confronti degli anziani, le misure specifiche anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori, l’istituzione del nuovo reato contro le rivolte nelle carceri, le misure per sanzionare penalmente chi blocca una strada o una ferrovia, le disposizioni contro la produzione e la commercializzazione nei 'cannabis shop' di prodotti a base di cannabis «definita erroneamente 'light'». «Tempi certi per un provvedimento che, secondo il nostro modo di vedere, è già andato troppo per le lunghe», ha affermato il responsabile del Viminale.

«Ci sono nuovi reati e inasprimenti di pene. Ci hanno sempre accusati di contraddizione, perché predichiamo il garantismo e poi avremmo introdotto il cosiddetto panpenalismo. Vorrei chiarire che garantismo significa presunzione di innocenza, ma anche certezza della pena e sicurezza per i cittadini», ha argomentato anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

È stata espunta la norma che prevedeva l’obbligo per le università e le pubbliche amministrazioni di fornire informazioni riservate all’intelligence e anche la misura sulla coltivazione della cannabis «è stata leggermente ritoccata. E’ sempre una stretta, ma è stata inserita una deroga al divieto assoluto di produzione e commercializzazione della canapa».

Per il resto il testo sul dl sicurezza è quello preparato alla vigilia del Consiglio dei ministri che ieri ha dato il via libera al provvedimento. E che ha recepito le osservazioni del Colle su alcune misure che erano contenute nel disegno di legge, soprattutto sulle detenute madri e sul divieto di vendita delle sim ai migranti senza permesso di soggiorno. Per il governo ora il testo non andrebbe modificato - questa la linea emersa durante la riunione (mancavano diversi ministri, tra cui il responsabile dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini) -, ma lo stesso ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato come il Parlamento sia sovrano.

L'iter del decreto tanto contestato dalle opposizioni dovrebbe partire dalla Camera dei deputati. Al momento sono previste le tutele legali per i poliziotti e i militari, ma non il cosiddetto "scudo penale" - così ribattezzato dalle minoranze - che, però, potrebbe essere inserito nei passaggi parlamentari. Come altre misure richieste della Lega, soddisfatta in ogni caso - al pari delle altre forze della maggioranza - per la decisione dell’esecutivo di procedere con un decreto legge. Decisione di cui si è assunta la responsabilità direttamente la premier Giorgia Meloni. Perchè l’iter del ddl era diventato troppo tortuoso, perchè le misure non erano più rinviabili e occorreva mantenere l’impegno preso con i cittadini.

«Siamo consapevoli del fatto che non potevamo più aspettare e che era prioritario dare risposte» agli italiani - il ragionamento della premier Giorgia Meloni durante il Consiglio dei ministri - «e assicurare ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa le tutele che meritano». Ed ancora: «Si è detto e scritto sui giornali su questa decisione: c'è chi l’ha definita "scorciatoia", chi addirittura un "blitz". Ecco, io penso - ha argomentato la premier - che non sia nessuna delle due cose, ma semplicemente una scelta che il governo legittimamente ha deciso di prendere».

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