
Si allarga la protesta nelle isole di Sicilia dopo l’annunciato aumento del 10% sul costo dei biglietti delle navi e degli aliscafi a partire dal 1° aprile. Dopo la Federalberghi e il gruppo consiliare del Comune di Lipari capeggiato da Gaetano Orto si sono attivati anche i sindaci. Domenico Arabia, Fabrizio D’Ancona, Pietro Valenti, Riccardo Gullo, Filippo Mannino, Salvatore Militello, Ireneo Giardinello, Clara Rametta, Sindaci Santa Marina Salina, Favignana - Isole Egadi, Lipari, Lampedusa e Linosa Salvatore Militello, Ustica, Leni e Malfa si sono rivoti anche al presidente della Regione ed al ministro dei trasporti per chiedere «il blocco degli aumenti tariffari per evitare ulteriori penalizzazioni alle già pesanti condizioni di insularità e gravissimi danni all'economia locale e un incontro urgente al presidente della regione».
«In relazione a quanto appreso – hanno puntualizzato i sindaci - circa l’ennesimo aumento delle tariffe dei collegamenti marittimi, proprio alle porte dell’inizio della prossima stagione turistica, si rappresenta il disappunto e la preoccupazione, in quanto questo ennesimo rincaro crea una situazione di disagio ed incertezza tra gli operatori economici, difficoltà di approvvigionamento dei generi di prima necessità, criticità al rifornimento dei carburanti e gas, ecc., nel momento in cui la stabilità dei prezzi dovrebbe portare maggiore certezza nei collegamenti e maggiore sicurezza per una corretta gestione dell’economia turistica».
«Dopo le vicissitudini degli ultimi anni –-sottolineano i sindaci degli arcipelaghi siciliani - e le difficoltà causate anche dagli aumenti dei costi di dei collegamenti che già hanno avuto ripercussioni negative nell’economia turistica, principale fonte di sostentamento di queste comunità isolane, un ulteriore aumento tariffario nei collegamenti marittimi comporterebbe un peggioramento delle condizioni di vita di queste popolazioni isolane e gravissimi danni all’economia turistica, già penalizzata dalle pesanti condizioni di micro insularità. Pertanto si confida in un urgente intervento per l’adozione di misure correttive al libero mercato adottato unilateralmente dalla società di navigazione siciliana per conto di Siremar - Caronte e Tourist Isole Minori – e Liberty Lines al fine di bloccare eventuali aumenti tariffari ed evitare danni irreversibili all’economia locale, caratterizzata da una limitata stagionalità».
E ancora: «Si chiede al presidente della Regione un incontro urgente, al fine di poter rappresentare lo stato di preoccupazione delle popolazioni interessate e di agitazione che serpeggia per l’ennesimo aumento delle tariffe, che rende sempre più difficile la sopravvivenza degli abitanti delle isole di Sicilia».
4 Commenti
Luca
31/03/2025 12:46
Da quando c'è il governo meloni cosa non è aumentato?... a si gli stipendi fermi al 1990
Toto 25
31/03/2025 15:33
Con la scusa della guerra in Ucraina è aumentato tutto la benzina era arrivata a 2 € adesso che la benzina è a 1,70 € continuano gli aumenti nei trasporti.... Qualcuno sa dare una spiegazione perchè con la riduzione dei carburanti il costo dei trasporti non diminiuscono e tutto il resto aumenta .. ???????
Darma
31/03/2025 19:37
Con ormai ridicola e prevedibile regolarità, ad ogni inizio di stagioni scattano aumenti tariffari anche quando non ve n'è vero e giustificabile motivo. Pare una danza di minuetto tra Compagnia(e) e Regione o Stato, tutti d'accordo. Purtroppo l'avere tollerato lo stabilirsi di un "cartello" impedisce la formazione di un libero mercato e, di conseguenza, anche la concreta possibilità di una seria tariffa agevolata per i viaggiatori abituali e "non turisti" che sono i più colpiti.
Darma
31/03/2025 19:40
Le tonnare non ci sono più, ma si vede che siamo arrivati al "tempo di mattanza", anche con le tariffe.