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L'Italia torna al nucleare, via libera al disegno di legge

L'obiettivo è ridare una normativa per le centrali e per regolare tutta la materia. Entro 12 mesi dall’approvazione della legge in Parlamento, il governo dovrà emanare i decreti attuativi

epa11704941 A simulator of a control room at the Khmelnitsky Nuclear Power Plant, where engineers are trained to operate the nuclear reactor in Khmelnitsky, Ukraine, 05 November 2024 (issued 06 November 2024). The plant has two reactors in use, two more under construction, and two more in the pipeline. The Zaporiyia plant was shut down in the summer of 2022 after being occupied by Russian troops. The Khmelnitsky nuclear power plant is in the process of expansion, with the aim of recovering the power generation capacity lost at Zaporiyia. EPA/MARIA SENOVILLA

Via libera del consiglio dei ministri al disegno di legge delega per riportare il nucleare in Italia. Ma il ritorno all’atomo, fortemente voluto dal governo Meloni, non convince molti, e le critiche sono feroci. Il provvedimento è stato presentato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.

L'obiettivo è ridare all’Italia una normativa per le centrali nucleari e per regolare tutta la materia. Entro 12 mesi dall’approvazione della legge in Parlamento, il governo dovrà emanare i decreti attuativi. Questi prevedono un Programma nazionale sul nucleare, la disciplina per la localizzazione, la costruzione e l’esercizio delle centrali, le norme per la produzione del combustibile, per lo smaltimento delle scorie radioattive e lo smantellamento delle vecchie centrali.

I decreti riguarderanno incentivi e sostegni per la costruzione degli impianti, per la ricerca e per i territori dove sorgeranno le centrali. Sarà istituita un’autorità indipendente per la sicurezza, saranno previste misure per la formazione del personale, per l’informazione alla popolazione e per la consultazione delle comunità interessate dagli impianti.

«Il governo - ha commentato la premier Giorgia Meloni - ha approvato un importante provvedimento per garantire energia sicura, pulita, a basso costo, capace di assicurare sicurezza energetica e indipendenza strategica all’Italia». Il vicepremier Matteo Salvini esulta: «Avanti con una battaglia storica della Lega! L’Italia non può più aspettare». Il leader di Forza Italia Antonio Tajani parla di «una giornata storica per l’Italia». Per il ministro Pichetto «alle future generazioni dobbiamo garantire energia più pulita, economica e sicura, per un’Italia che vuole crescere ed essere più competitiva».

Ma le opposizioni e gli ambientalisti partono alla carica contro il disegno di legge. Per Angelo Bonelli di Avs, la premier «ha affermato, mentendo, che il nucleare garantirà energia a basso costo. Falso! Oggi il nucleare costa 170 euro al megawattora, molto più di quanto paghiamo attualmente per l'energia elettrica e molto più delle rinnovabili». Le principali ong ambientaliste, riunite nel 100% Rinnovabili Network, sostengono che «le centrali nucleari a fissione sono vecchie e in declino, perché molto costose e perché generano rifiuti altamente radioattivi e pericolosi per molte migliaia di anni. È possibile, più ecologico ed economicamente conveniente decarbonizzare l’elettricità puntando solo sulle rinnovabili».

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