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Riforma rinviata, mille forestali provenienti da tutta la Sicilia pronti a protestare

«Mille forestali provenienti da tutta la Sicilia protesteranno con Fai-Flai-Uila mercoledì mattina(22 gennaio 2025)  dinanzi alla presidenza della Regione per chiedere un sussulto di credibilità alla politica, per dire: basta prese in giro!! La riforma non può più attendere. Di annunci e promesse, tra dichiarazioni farlocche a Palermo e fantomatiche piogge di milioni in arrivo da Roma, ne abbiamo abbastanza».

Lo affermano i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Sicilia Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino, che hanno organizzato per mercoledì 22 con inizio alle 10 in piazza Indipendenza a Palermo una manifestazione di protesta. Le organizzazioni sindacali chiederanno un confronto con il presidente della Regione, Renato Schifani: «Indichi finalmente – esclamano Russo, Scotti e Marino – date imminenti e certe di esame della riforma forestale in Giunta. E lo faccia lui».

I segretari di Fai-Flai-Uila dichiarano ancora: «Da anni rivendichiamo una legge di riorganizzazione della forestale, che assicuri a tutti i siciliani la presenza stabile di specialisti della difesa ambientale al servizio del territorio. Dissesto idrogeologico, incendi, lo spopolamento delle aree interne e siccità si combattono anche così. Non a chiacchiere. Abbiamo offerto le nostre idee e le nostre proposte, consentendo la stesura di un convincente disegno di legge che garantisce pure un ricambio generazionale ormai indispensabile nel comparto. Quel testo normativo è pronto, ma non trova inspiegabilmente la strada per approdare in sala-giunta e, poi, all’Ars. Il presidente Schifani chiarisca cosa sta accadendo, cosa vuol fare».

2 Commenti

rob

20/01/2025 15:42

ma serviranno a qualcosa .... eviteranno incendi boschivi?!! ho i iei dubbi.

Gela75

20/01/2025 20:50

Si, siamo ad inizio anno pertanto i sindacati hanno bisogno di nuovi consensi e nuovi assistiti. Pertanto indicono e promuovono scioperi per poi non cambiare nulla. Svegli!!! Non ci vogliono i sindacati per cambiare le cose e i fatti,ma non dare consensi a questi emeriti......

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