In attesa ci sono 12 mila coppie in Sicilia. E dal primo gennaio anche per loro si aprirà la strada della fecondazione assistita a prezzi abbattuti dal contributo statale. Anche se la Regione introdurrà un ticket che dovrebbe valere almeno 700 euro a ciclo.
Entra in vigore anche nell’Isola la rivoluzione introdotta da un decreto nazionale. La fecondazione assistita è prevista nei Lea (livelli essenziali di assistenza) e dunque viene trattata dal prossimo anno come qualunque altra prestazione sanitaria: sarà il servizio pubblico a garantirla a tutti, senza diversità dettate dal reddito.
Il dirigente del servizio Pianificazione Strategica dell’assessorato alla Sanità, Salvatore Iacolino, ha assicurato che la Regione recepirà in tempo reale il decreto che a livello nazionale entrerà in vigore il 30 dicembre. E per questo motivo è iniziata la caccia al budget necessario per garantire la Fivet a tutte le coppie che ne faranno richiesta o che sono già in lista d’attesa nei pochi centri pubblici. La stima - spiegano all’assessorato alla Sanità - è che servano almeno 20 milioni.
A differenza di quanto stanno prevedendo altre Regioni del Nord, la Sicilia non è in condizioni di affiancare al finanziamento nazionale un proprio budget. E dunque per coprire la differenza di costo fra la prestazione e l’«assegno» garantito dallo Stato servirà un ticket. La bozza di decreto in corso di definizione in assessorato prevede che la prestazione base per una fecondazione omologa, cioè da ovuli prodotti dalla coppia valga 2.461 euro (garantiti dal servizio pubblico) e che ogni famiglia paghi un ticket da 700 euro. Per una fecondazione eterologa, in cui il seme maschile o gli ovuli della donna arrivano da una terza persona, il costo sale. E di parecchio: la prestazione base coperta dal servizio pubblico resta intorno ai 2.500 euro mentre il ticket a carico di ogni coppia varrà intorno ai 2 mila euro.
Tutto ciò già dal 2 gennaio sarà applicato in tutti i reparti di ginecologia degli ospedali in cui è possibile fare la Fivet. Non sono molti. Anzi, sono pochissimi. E per questo nell’Isola il servizio è per lo più affidato ai centri privati convenzionati. Anche in questi varranno le stesse regole: le coppie pagheranno solo un ticket di 700 o 2 mila euro. Ma prima che la macchina vada a regime la Regione dovrà assegnare a ogni centro un budget per coprire un determinato numero di Fivet col servizio pubblico. Potrebbe volerci un mese o qualcosa in più: è la previsione dell’assessorato alla Sanità. Nell’attesa quindi, ancora per qualche settimana, nei centri privati si dovrebbe pagare per intero la prestazione.
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