Si è riunito oggi, per la prima volta, nella sede di Palazzo Berlaymont a Bruxelles, il Comitato di alto livello per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria frutto del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo varato dal Parlamento e dalla Commissione europea la scorsa primavera. Il Comitato ha l’obiettivo di aiutare gli Stati membri a offrire corridoi umanitari ai soggetti vulnerabili. Si tratta di un nuovo organismo, attivo da oggi, composto inoltre dai delegati dei ministri degli Interni dei paesi membri, dai rappresentanti dell’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), dell’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) dell’Euaa (Agenzia dell’Unione europea per l’asilo). Il Comitato è frutto dell’esperienza dei programmi di reinsediamento nati nel 2015 che hanno aiutato più di 119 mila persone che necessitano di protezione internazionale a trovare rifugio nell’Ue. «Secondo le proiezioni dell’Unhcr nel 2025 saranno 3 milioni i rifugiati che avranno bisogno di essere reinsediati. Questa cifra, da sola, evidenzia la necessità di agire tempestivamente aumentando la qualità del reinsediamento», ha detto Leoluca Orlando, membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni per il gruppo dei Verdi, unico rappresentate ufficiale per il Parlamento, durante il suo intervento. «Inoltre - ha aggiunto Orlando - è essenziale migliorare la protezione nei Paesi terzi che ospitano un gran numero di rifugiati. Dobbiamo fornire aiuti e sostegno per alleggerire la loro capacità di accoglienza e mostrare solidarietà agli sforzi umanitari che compiono. Un altro aspetto che ritengo cruciale è quello di associare gli sforzi di reinsediamento con investimenti nell’accoglienza e nell’integrazione, per garantire che i rifugiati siano messi nelle condizioni ottimali per diventare parte integrante delle comunità il più rapidamente possibile».