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Il voto all'Ars sulla manovra slitta ancora, non c’è accordo sugli 80 milioni

Il governo toglie le norme più contestate e cerca il dialogo con l’opposizione

Sala d'Ercole, l'aula dell'Assemblea regionale

La trattativa iniziata intorno alle 11 quando l’ora di cena era passata da un pezzo non aveva ancora portato alla stretta di mano decisiva. E a quel punto il governo ha provato a far scattare il piano B, ritirare le parti più contestate della Finanziaria quater, e virare verso l’approvazione (probabilmente oggi) di una manovra light rinviando a dicembre i temi più spinosi.

Così l’Ars si è impantanata. E ieri sera, al momento di andare in stampa, neanche uno della trentina di articoli che compongono la Finanziaria quater era stato esaminato dall’aula di Sala d’Ercole.
In estrema sintesi, è successo che il governo ha tentato per tutto il giorno di chiudere un accordo con l’opposizione sulla stesura di un maxi emendamento che contenesse le principali proposte di Pd, Movimento 5 Stelle e Sud chiama Nord. Sul piatto a questo scopo il presidente Schifani ha messo 40 milioni, sperando così di scardinare il muro di ostruzionismo issato ormai da due giorni.
Ma un accordo non è stato raggiunto.

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