Verrà esaminato domani nell’ufficio di presidenza della commissione parlamentare Antimafia il caso che coinvolge uno dei suoi stessi componenti, Roberto Scarpinato di M5s, secondo cui lo stesso senatore avrebbe provato a concordare domande e risposte con Gioacchino Natoli in occasione di una sua audizione in commissione. Questo episodio è stato però smentito dallo stesso Scarpinato, il quale ha invece già specificato: «è radicalmente falso» anche perché «non vi sarebbe stato nulla da contestare. Con Natoli ho condiviso un lunghissimo percorso di lavoro» che «ha reso normale un costante e approfondito scambio di idee tra noi». Tra le ipotesi, così come è successo anche per l’altro membro M5s in antimafia, l’ex procuratore Federico Cafiero de Raho, c’è quella di ricorrere alla presidenza di Senato e Camera per chiedere l’autorizzazione per l’audizione dei due membri nella stessa commissione. In merito al caso de Raho le polemiche furono sollevate per le vicende legate all’inchiesta di Perugia sui presunti dossieraggi, visto che all’epoca dei fatti de Raho era procuratore nazionale antimafia.