Sull’Azienda siciliana trasporti pende un’altra spada di Damocle. L’aver fatto saltare qualche centinaio di corse nelle ultime settimane potrebbe valere una multa salatissima. La Regione eviterà di imporla, avendo assicurato il servizio tramite i privati, ma alla partecipata il danno non verrà meno perché in ogni caso Palazzo d’Orleans non erogherà il contributo pubblico. Per la cassa della disastrata Ast è un’altra botta che mette a rischio il bilancio e che mette ansia fra i lavoratori, in strada da due giorni per protestare. Un passo indietro. Da fine agosto l’Ast ha abbandonato decine di tratte per mancanza di bus e risorse finanziarie in grado di assicurarle. Il contratto di servizio stipulato con la Regione prevede una sanzione di da 1.500 euro per ogni corsa saltata. È una batosta che può valere alcune centinaia di migliaia di euro, perché se la tratta è per esempio, la palermo-Bagheria, per corsa si intende la semplice andata e il ritorno (che ovviamente salta se viene meno il primo viaggio) vale come un’altra corsa. E così via per tutti collegamenti saltati ogni giorno. Ma all’assessorato ai Trasporti, guidato da Alessandro Aricò, hanno deciso di non applicare questa sanzione. Anche se l’assessore ha aggiunto alla decisione l’avverbio «momentaneamente». Ciò è possibile perché la Regione ha comunque assicurato il servizio affidandolo ai privati. E in più ha risparmiato il contributo pubblico che doveva all’Ast, che vale circa un euro per ogni chilometro percorso giornalmente. Ultima in ordine di tempo, lunedì, è stata l’assegnazione alla ditta Cuffaro (di proprietà della famiglia dell’ex presidente della Regione) della tratta che collega Palermo a Lercara, Prizzi e Palazzo Adriano. Alla ditta andrà un contributo pubblico di 1,45 euro per chilometro percorso. Le stesse somme la Regione sta investendo per tutte le altre aziende private arruolate per coprire i vuoti lasciati da Ast. E ieri l’assessore Aricò ha tracciato un bilancio della situazione segnalando che dopo le prime difficoltà, legate soprattutto ai giorni in cui è iniziata la scuola, i collegamenti stanno tornando alla normalità un po’ ovunque. Anche se nel Siracusano i disagi sono ancora tanti. La prospettiva è di andare avanti così per qualche altra settimana. Al momento infatti il governo non prevede un nuovo affidamento ai privati dopo che scadrà quello in corso. Perché anche se dal punto di vista finanziario la situazione sembra peggiorare per l’Ast, qualcosa si muove per recuperare almeno la piena attività della più grande partecipata regionale. Intanto ieri, al termine di una riunione a Palazzo d’Orleans, è stato deciso che l’Ast affiancherà i privati nella gestione di alcune tratte per cui servono più mezzi. Ciò dovrebbe alleviare i problemi soprattutto degli studenti pendolari. «L’Ast - fa sapere la Regione - si farà carico di aiutare i privati fino a quando non si concluderà la procedura per il noleggio di nuovi pullman». Ma queste restano soluzioni tampone (e costose per le casse pubbliche). A giorni si attende che il neo presidente di Ast, Alessandro Virgara, comunichi ufficialmente la data in cui è certo di poter riprendere la gestione di tutte le tratte fermate e affidate ai privati. Ciò dipende dalla piena disponibilità di tutti i mezzi. E questo apre una seconda area di analisi sull’Ast: anche se non ci sono conferme, da settimane circola la voce che alcuni bus abbiano subito strani danneggiamenti, c’è chi arriva a pronunciare la parola «sabotaggi». Non gravi da rendere inutili i bus ma tali da impedirne l’uso per pochi giorni e mandare in tilt l’azienda. Ci sarebbero stati mezzi con frecce rotte (danno che ne impedisce la circolazione) o con l’aria condizionata resa inutilizzabile. Su queste segnalazioni l’assessorato ha previsto degli accertamenti. Aricò in ogni caso attende comunicazioni ufficiali da Ast sul giorno in cui riprenderà a viaggiare regolarmente. E nell’attesa l’attenzione si sposta sull’assessorato all’Economia, dove domani è previsto un incontro con i sindacati per discutere del futuro dell’azienda e dei 750 dipendenti. Anche se i sindacati pressano per affrontare pure il tema dei 150 lavoratori a somministrazione (precari) in servizio attualmente e già da qualche anno. In questo clima l’opposizione va all’attacco. «Non è concepibile che Ast lasci a piedi tantissimi studenti perché le corse non vengono coperte a causa della mancanza di mezzi, costringendo i genitori a trasformarsi in autisti - ha detto ieri Nello Dipasquale del Pd -. Ast non poteva non sapere che il proprio parco macchine non poteva garantire la copertura di diverse tratte e adesso ci si deve rivolgere ai privati per gestirle. La verità è una sola, negli ultimi sette anni i governi Musumeci e Schifani hanno gestito la società secondo i propri interessi determinando un vero e proprio caos e un disastro».