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Rita Dalla Chiesa: «Mio padre ucciso per fare un favore a un politico»

Il fratello Nando spalleggia la sorella, il presidente della DC Rotondi: «Le affermazioni secondo cui Andreotti sarebbe dietro l’omicidio di suo padre, sono gravissime, indimostrabili»

Rita Dalla Chiesa, durante la trasmissione televisiva Porta a Porta, Roma 11 gennaio 2023.ANSA/ FABIO FRUSTACI

«Ho sempre pensato che sia stato un omicidio politico». Lo ha detto Rita Dalla Chiesa, la figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, durante la trasmissione tv Tango, parlando dell’uccisione del padre avvenuta a Palermo nel 1982. Lei, le è stato chiesto dalla conduttrice, di recente sui social, a fine agosto, ha scritto che «fu ucciso per fare un favore a qualcuno», chi era? E Rita Dalla Chiesa, ora deputata di FI, ha risposto: «Era un politico» e «potrebbe anche essere passato il tempo per dirlo, ma c’è una famiglia di questo politico e io evito di parlarne. Era comunque una persona che quando mio padre è andato a Palermo gli aveva detto “Stia attento a non mettersi contro la mia corrente perché chi lo ha fatto è sempre tornato praticamente in una bara”». Pur non pronunciando mai il nome di questo politico, il riferimento è stato considerato «inequivocabile» anche dalla conduttrice visto che la frase riferita da Rita Dalla Chiesa che questo «politico» aveva detto a suo padre sarebbe sempre stata attribuita ad Andreotti.

«Le affermazioni di Rita Dalla Chiesa, secondo cui Andreotti sarebbe dietro l’omicidio di suo padre, sono gravissime, indimostrabili e vengono fatte ora che Andreotti non c’è più - ha detto Gianfranco Rotondi, presidente della Democrazia Cristiana -. La Dc però c’è ancora e valuteremo le modalità anche legali con cui difendere la memoria del presidente».
A dare sostegno a Rita è arrivato il fratello Nando: «Mi associo a quanto ha detto Rita. Abbiamo fatto sempre le stesse dichiarazioni. Non ho visto la trasmissione alla quale ha partecipato, ma lei mi ha raccontato tutto il suo intervento. Io ho scritto e detto tutto quello che potevo sui libri, al processo, sempre. E quindi non mi devono richiedere cose che sanno tutti».
«Non so poi, a distanza di tempo, se le cose abbiano più valore o meno - aggiunge lo scrittore, sociologo e già parlamentare Nando Dalla Chiesa - alla domanda diretta che le hanno fatto lei ha risposto». Ma il nome di questo politico neanche lui lo vuole fare. «C’è anche la misura possibile di quello che si può dire - osserva - e bisogna che le persone non perdano l’intelligenza di capire». «È stato tutto pesantissimo - conclude - e stiamo ancora pagando per quello che abbiamo detto. Sta alle persone non perdere l’intelligenza di capire».

Il portavoce di di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli ha chiesto alla Commissione Antimafia di ascoltare Rita Dalla Chiesa: «Le frasi se confermate, sarebbero allarmanti e gravi».

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