Forza Italia è da ieri il primo partito all’Ars. Il passaggio di Marco Intravaia e Alessandro De Leo, porta il partito del presidente a 14 parlamentari. Due in più di Fratelli d’Italia.
Da tre mesi Intravaia e De Leo avevano lasciato FdI e la lista civica di Cateno De Luca. Ed era chiara la loro destinazione finale. Ma l’annuncio doveva avvenire solo fra qualche settimana. Invece Schifani ha accelerato una operazione che gli consente di far pendere di nuovo a suo favore gli equilibri nel gruppo parlamentare. Dove in estate si era fatta più pressante l’ala critica che si riconosce in Marco Falcone e che vede al suo interno anche il capogruppo Stefano Pellegrino.
Con Intravaia e De Leo il presidente aumenta la pattuglia dei fedelissimi. E ridimensiona anche le ambizioni dell’Mpa di Lombardo, che dopo «l’acquisto» di Gianfranco Micciché rivendicava più spazio proprio in ragione di un diverso rapporto di forze con gli altri alleati. Tra l’altro, Forza Italia è passato da 12 a 14 deputati avendone soffiato uno proprio a Fratelli d’Italia che scende così da 13 a 12.
Tutto questo avrà un peso in vista di scadenze future, come l’eventuale rimpasto dell’anno prossimo e anche il dibattito sulla ricandidatura del presidente. Che ieri proprio Intravaia ha auspicato: «Forza Italia sta raccogliendo i frutti del grande lavoro del presidente, che sta operando bene ed è apprezzato dai siciliani».
Intravaia, monrealese e figlio del vicebrigadiere Domenico, ucciso a Nassirya, è forte di 9.681 preferenze. De Leo è arrivato all’Ars grazie a 3.700 voti raccolti nel Messinese. Con loro passeranno gradualmente in Forza Italia i gruppi consiliari nei Comuni dei collegi in cui sono stati eletti. Si tratta di qualche centinaio di esponenti che finora hanno rafforzato le fondamenta elettorali di FdI e Sud chiama Nord.
Intravaia ha ricevuto il plauso di Edy Tamajo, il recordman di consensi forzista, e di Gaspare Vitrano. Poi ha lanciato una stoccata al suo ex partito: «Oggi più che mai si avverte l’esigenza di un partito moderato. Per questo torno dove ho cominciato a muovere i primi passi in politica. In un partito da sempre liberale ed europeista». Intravaia è stato il braccio destro nella scorsa legislatura di Nello Musumeci. Con lui il rapporto umano resta solido ma è col gruppo dirigente locale dei meloniani che è andato in frantumi.
Per il coordinatore Marcello Caruso «Forza Italia in Sicilia si rafforza e si radica sempre di più, confermandosi elemento centrale della coalizione di centrodestra».
Cateno De Liuca vede invece dimezzata, in appena due anni, la sua pattuglia di parlamentari. Al suo fianco ne sono rimasti 4. «Affronto un nuovo percorso - ha detto De Leo - con l’obiettivo di rafforzare il rapporto con la gente ed i territori, in particolare nella città di Messina e in provincia dove c'è sempre più bisogno di nuovi riferimenti politici per affrontare le sfide del futuro».
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