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L'Mpa risponde a Schifani sul «balletto» delle nomine: «C'è stato un quinquennio in cui la sanità regionale era fra le prime in Italia»

I deputati autonomisti chiedono un confronto al presidente della Regione Siciliana

L’Mpa guidato dall’ex presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo risponde a Schifani sul balletto delle nomine nella sanità.

«Riteniamo - si legge in una nota firmata dai deputati del movimento autonomista all’Ars - che il confronto politico, franco e trasparente, sia necessario per impostare progetti, concordare obiettivi, verificare l’efficacia dell’azione amministrativa, nonché per rendere conto agli elettori. Lo abbiamo richiesto anche di recente (11 luglio u.s.) al segretario di Forza Italia perché se ne facesse promotore, indicando almeno tre argomenti da trattare. Nell’ordine: organizzazione della Sanità, manovra finanziaria, enti ed aziende partecipati».
I deputati dell’Mpa proseguono così: «Circa il primo punto, appare superfluo evidenziare l’urgenza sui punti per i quali l’indirizzo politico è importante; dalla rete ospedaliera all’integrazione pubblico–privato… Il confronto avrebbe impedito le chiacchiere su vendette, rabbie, ire funeste, di cui si va leggendo. Comprendiamo inoltre l’odierno rammarico del presidente su “balletti inqualificabili e sul sistema incancrenito che va avanti da 20 anni”».

Dall’Mpa arriva tuttavia un distinguo rispetto a quest’ultima affermazione del presidente della Regione. «Nella sede del confronto costruttivo – proseguono i deputati - potremo fare presente che nel ventennio e ancor più, di cui parla il presidente, c’è da espungere un quinquennio che inizia nel 2008. In quel tempo, se si mancavano gli obiettivi venivano applicate le giuste sanzioni, si recuperava un buco di 700 milioni di euro, la sanità regionale veniva stimata fra le prime in Italia, si valorizzavano giovani medici e funzionari amministrativi senza che esibissero alcun tipo di appartenenza. All’epoca era assessore il dott. massimo Russo. È nella sede del confronto politico che si potrà raccomandare a chi di competenza la rigorosa verifica dei titoli posseduti e la veridicità delle dichiarazioni che preludono al conferimento degli incarichi, a partire dai vertici, ai dirigenti dal cui impegno anche dipende la salute delle persone. Ne conseguirà la rimozione delle irregolarità compiute senza attendere il dibattito pubblico ovvero l’azione della magistratura contabile o ordinaria. In quanto poi all’impiego delle risorse finanziarie, il governo che propone la strategia attraverso la manovra finanziaria, in tempi di siccità e di altre emergenze, dovrà archiviare la stagione delle mance che generano squilibri e sprechi. Su Enti e partecipate, sempre in sede di confronto, si dovranno conoscere i piani di sviluppo di ciascuno, la consistenza dei risultati ottenuti. Nonché i criteri per la selezione degli amministratori».
Da qui l’ennesima raccomandazione al faccia a faccia: «Solamente il confronto politico, la definizione delle strategie, la verifica della proficuità dell’azione amministrativa danno un senso alla partecipazione di noi autonomisti alla responsabilità del governo».

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