La convalescenza del presidente Schifani dopo l’intervento chirurgico dei giorni scorsi costringe l’Ars a spostare avanti di poco più di una settimana tutti i programmi. Slitta quindi innanzitutto la manovra correttiva, quella che prevede l’investimento di almeno 100 (forse anche 160) milioni. La conferenza dei capigruppo, all’unanimità, ha accolto la richiesta arrivata da Palazzo d’Orléans di rinviare tutti i lavori. Tanto più che, con le dimissioni di Marco Falcone da assessore all’Economia proprio su Schifani grava il peso di gestire la manovra sia in aula che in commissione (dove probabilmente andrà Totò Sammartano, in predicato proprio di diventare assessore all’Economia).
Il nuovo calendario dei lavori prevede, quindi, che fino a venerdì i deputati possano presentare in commissione Bilancio i loro emendamenti. E saranno una valanga visto che proprio Schifani ha garantito ampio spazio alle proposte dell’aula aprendo la corsa al tesoretto da parte di chi punta a finanziare feste, sagre e iniziative nel collegio elettorale.
La commissione Bilancio esiterà il testo della manovra entro mercoledì 24. Il giorno successivo ci sarà l’incardinamento in Aula (assieme al disegno di legge che organizza il voto nelle ex Province) e fino al 27 i deputati potranno presentare nuovi emendamenti. La settimana successiva si inizierà a votare con l’obiettivo di portare la manovra al traguardo entro il 31 o al massimo il primo agosto.
Intanto è scoppiata una dura polemica in Forza Italia. Perché la deputata ennese Luisa Lantieri ha depositato un disegno di legge che reintrodurrebbe in Sicilia il reddito di cittadinanza. Il testo prevede che la Regione eroghi un beneficio economico tra 200 e 400 euro ai soggetti tra i 18 e i 59 anni più bisognosi in possesso di determinati requisiti. Il disegno di legge è stato depositato il 6 giugno scorso, le commissioni Lavoro e Sanità dell'Ars dovrebbero cominciare l'esame domani.
Ma i vertici di Forza Italia hanno preso le distanze dalla proposta della Lantieri. Lo ha fatto in primis Renato Schifani: «È una iniziativa del tutto personale, non concordata col partito. E lontana dalle posizioni espresse da Forza Italia su questa misura che non ha dato alcuna risposta sull'avvio al lavoro dei cittadini».
E anche l’assessore uscente all’Economia, Marco Falcone, ha bocciato sul nascere la proposta: «Ci dispiace per Giuseppe Conte ma il governo di centrodestra, di cui FI è perno essenziale, è stato molto chiaro: il reddito di cittadinanza non rientra nei nostri piani. Per noi la priorità è creare lavoro favorendo gli investimenti e l'iniziativa privata, l'assistenzialismo non è una soluzione. La sortita incauta di qualche deputato regionale in Sicilia non incide sulla linea del partito». In serata la stessa Lantieri ha parlato di «iniziativa personale» aggiungendo però che «sul tema occorre un dibattito». E per i grillini all’Ars «l’iniziativa della Lantieri dimostra che il reddito di cittadinanza funzionava ed è stato affossato dalla Meloni solo per andare contro di noi».
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