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Ars, parte la caccia ai 160 milioni della manovra

Termini scaduti per le richieste dei deputati a favore dei propri collegi: piovono emendamenti ma senza accordi in aula, la spesa rischia di lievitare

È scaduto ieri pomeriggio (12 luglio) il termine per la presentazione degli emendamenti alla «manovra d’estate» da 160 milioni, che dovrebbe approdare in aula prima della fine del mese.
Si prevedono diverse centinaia di emendamenti al testo di otto articoli che è stato depositato in commissione all’inizio della settimana. I gruppi giocano ancora a carte coperte. La prossima settimana, a partire da martedì, si inizierà l’esame degli emendamenti in commissione mentre il governo potrebbe presentare un suo maxiemendamento per fare la sintesi delle richieste che vengono dai deputati. Questo entro mercoledì. Quindi si andrà in Aula e il governo spera in un clima di collaborazione che permetta un lavoro quanto più veloce possibile in modo da arrivare all’approvazione del testo entro la fine del mese. Certo, le esigenze sono diverse e sarà comunque difficile accontentarle tutte.

L’orientamento, al momento, sembra quello di escludere tutti gli emendamenti che non sono ancorati al testo: ovvero tutti quelli che potrebbero fare lievitare la spesa senza una strategia condivisa. Ci sarà da fare i conti anche con gli altri emendamenti presentati dall’opposizione e che, anche questi, potrebbero confluire in un secondo maxiemendamento sul quale si aprirebbe il confronto con il governo e la maggioranza in Aula tra una settimana.

Un servizio completo di Antonio Giordano sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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