Lunedì 23 Dicembre 2024

Lavori anti-siccità, corsa contro il tempo alla Regione

Aria un po’ meno tesa del previsto, anche se il pathos non è mancato visto che il numero uno del governo regionale non intende «pagare per le inadempienze altrui», e il bicchiere è un po’ più pieno rispetto alla scorsa settimana, quando dalle pagine del Giornale di Sicilia il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, segnalava un pesante ritardo nei progetti che restano da presentare. È quanto emerso ieri, a Palazzo d’Orleans, durante il confronto sullo stato di avanzamento del Piano per la crisi idrica, approvato da Roma un mese fa con un primo stanziamento da 20 milioni di euro: più che una resa dei conti, un conteggio di quanto fatto finora dai soggetti attuatori del cronoprogramma, ossia società di gestione, Ati e Comuni, che hanno riferito davanti al presidente della Regione, Renato Schifani, e ai componenti della cabina di regia per l’emergenza siccità, presieduta dal governatore e coordinata dallo stesso Cocina. Ebbene, tra pozzi trivellati o riattivati, il bicchiere è quasi a metà. Circa il 50% delle opere è stato portato a termine o è in corso di ultimazione, con un recupero, in termini di litri d’acqua al secondo, del 50% dell’apporto aggiuntivo previsto dal Piano, mentre un ulteriore 20% si aggiungerà a interventi completati, si spera, entro fine luglio. Più nel dettaglio, secondo le quote millimetriche segnate nel report, il 17,31% dei cantieri è stato ultimato, il 30,77% è work in progress, per un altro 17,31% si stanno completando le procedure di affidamento mentre il 27% è in fase di approvazione. Un servizio completo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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