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Rimpasto al governo regionale, si alza la tensione fra gli alleati

L'effetto delle critiche del governatore a tre assessori

Renato Schifani, governatore della Sicilia apre il lavori dell'AMAN 32nd general meeting a palazzo D'Orleand sede del governo regionale della Sicilia, 06 giugno 2024. ANSA/IGOR PETYX (NPK)

Tra l’emergenza siccità e la crisi dei rifiuti, nei giorni di fuoco sulle ferite aperte dell’Isola, c’è finalmente una buona notizia, ma la conferma di una resilienza, anzi, di una crescita del Pil siciliano, delineata nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025-2027 approvato ieri dalla giunta Schifani, non rasserena le tensioni maturate nella compagine di governo, acuite in queste ore dalle bacchettate sferrate dal governatore – attraverso intervista al nostro giornale – agli assessorati dell’Ambiente e dei Rifiuti guidati rispettivamente da Elena Pagana e Roberto Di Mauro, che nel pasticciaccio del Tmb di Lentini «hanno agito senza coordinarsi costruttivamente fra loro e soprattutto senza avvisarmi delle conseguenze che potevano nascere dalle loro azioni», mentre su un altro nodo caldo, quello dei corsi non pagati agli enti della formazione professionale, una frecciata è arrivata anche sull’assessorato dell’Istruzione timonato da Mimmo Turano. Al momento, dai tre nomi chiamati in causa nessuna replica, e bocche cucite anche sulle prospettive del rimpasto (o “rimpastino”) che il presidente della Regione farà entro luglio. Le forze politiche, invece, parlano.

A cominciare dai coordinatori regionali di FdI Salvo Pogliese e Giampiero Cannella, che difendono la collega di partito Pagana, «assolutamente convinti del buon operato dell’assessore. La Sicilia, con la gestione dei rifiuti, attraversa emergenze ataviche e radicate e occorre trovare la giusta sintesi tra burocrazia e politica affinché non siano i siciliani a scontare la cronica mancanza di impiantistica».

Nel merito, poi, della vicenda di Lentini, «ogni riferimento alle attività svolte dall’assessorato (e non dall’assessore, come prevede la legge) all’Ambiente, nel pieno rispetto del testo unico ambientale, è stato lungamente anticipato al Dipartimento Acque e Rifiuti, il quale ha adottato la revoca di un proprio decreto a marzo. Le ragioni per cui, poi, si è determinata una crisi non rientrano nelle attribuzioni previste al Dipartimento Ambiente. In ogni caso il momento attuale impone un gioco di squadra all’interno della giunta regionale. Non mancano al presidente Schifani autorevolezza ed esperienza per rendere ancora più incisiva l’azione di governo che deve necessariamente passare dalla condivisione e dalla tutela di tutti gli alleati».

L'articolo completo di Andrea D'Orazio sul giornale oggi in edicola 

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