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Spese extra all'Arpa Sicilia: l’iPhone da 1.400 euro

Il direttore si auto firma l’esborso e replica: «Fanno parte di una contabilità separata»

Il decreto porta la firma del 15 maggio ed è l’atto con cui il direttore dell’unità operativa Ricerca e Innovazione dell’Arpa autorizza se stesso a dotarsi di un iPhone da 1.451 euro «per realizzare filmati destinati a promuovere i progetti finanziati da altri enti».

È uno dei provvedimenti dell’Agenzia regionale per l’ambiente che negli ultimi giorni hanno acceso il dibattito sulla richiesta di nuovi finanziamenti avanzata dal direttore generale Vincenzo Infantino (nella foto). Richiesta alla quale la Regione con nuove note ha risposto negativamente ma che ha scatenato all’Ars l’opposizione: i grillini hanno depositato una interrogazione molto dettagliata in cui si evidenziano le spese anche per partecipare a sagre e feste di paese.

Il provvedimento sull’acquisto dell’I-phone Apple nasce da una esigenza riscontrata dallo stesso destinatario del cellulare. Ignazio Cammalleri scrive al direttore generale chiedendo l’autorizzazione per dotare il direttore dell’Uoc Ricerca e Innovazione, cioè se stesso, di un cellulare in grado di realizzare «immagini e video ad alta definizione per contenuti multimediali all’avanguardia». La richiesta è stata autorizzata da Infantino e così Cammalleri ha acquistato un I-phone 15 del valore, si legge nel decreto, di 1.451,8 euro.

Il direttore generale nega però che ciò abbia appesantito i conti dell’Arpa: «Questi acquisti rientrano nel budget garantito da progetti esterni. Fanno parte di una contabilità separata. E sono tutte spese ammissibili, come quelle per la partecipazione a sagre e feste. Abbiamo già risposto alla interrogazione dei grillini».

Nei giorni scorsi l’Arpa ha chiesto alla Regione di raddoppiare il proprio finanziamento, portandolo a 79 milioni, per garantire tutte le prestazioni preventivate. Ma l’assessorato alla Sanità ha detto no, con una nota in cui contesta la contabilità dell’Agenzia. E con una seconda nota, inviata la settimana scorsa, il dirigente del dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Salvatore Requirez, calcola che in virtù di alcune pronunce della Corte dei Conti e del fatto che manchi una indicazione precisa delle tariffe per le prestazioni svolte dall’Arpa, il budget potrebbe perfino scendere dalla trentina di milioni attuali fino a venti.

In sintesi, Requirez scrive nella nota che non è chiara la corrispondenza delle attività per cui l’Arpa chiede i fondi con i livelli essenziali di assistenza che l’assessorato alla Sanità deve garantire. Gli unici che può finanziare, tra l’altro. Il rischio è quindi che Arpa debba ridimensionare la propria attività o il proprio personale, soprattutto quello esterno che è nel mirino dell’interrogazione all’Ars.

Ma Infantino conferma che «i revisori dei conti non hanno mai sollevato criticità sulle spese in relazione alla nostra mission. Io mi sono limitato a calcolare quanto serve per garantire il funzionamento dell’Agenzia, e ricordo che l’Arpa della Lombardia ha un budget di 100 milioni, ma se la Regione vorrà darci di meno ci organizzeremo di conseguenza».

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