Sul piatto c’erano ben 14 milioni. Somme con cui la Regione Siciliana chiedeva di noleggiare due maxi elicotteri capaci di trasportare 5 mila litri d’acqua. Ma nessuno si è fatto avanti, la gara è andata deserta. E adesso l’arma principale per affrontare la prevedibile emergenza incendi estiva è rimasta scarica.
All’assessorato regionale all’Ambiente ieri è scattato un nuovo allarme. Perché su quegli elicotteri di ultima generazione il governo aveva scommesso per avere un’arma in più capace di aggredire con maggiore forza i roghi anche nelle giornate di scirocco. Invece, la gara è andata deserta. Un risultato che segna anche l’intensificarsi di un fenomeno: pure la Sardegna aveva pubblicato un bando per noleggiare elicotteri da 5 mila litri a viaggio e nessuno si è fatto avanti.
Secondo la prima analisi, le aziende che hanno questi elicotteri preferiscono restare in attesa delle chiamate della Protezione civile (visto che possono trasportare vario materiale utile nelle emergenze) o degli enti che intervengono nelle zone di guerra per prestare soccorso.
In ogni caso il bilancio della Regione è zero elicotteri «pesanti» e 14 milioni in più da investire. L’assessorato ha fatto sapere di volere provare un secondo bando. Ma quando ci ha provato la Sardegna, il risultato è stato ugualmente fallimentare. In questo momento quindi la flotta aerea della Sicilia, in vista dell’estate, resta composta da 10 elicotteri leggeri (da 400 litri) che erano già stati noleggiati con una precedente gara d’appalto.
In più la Regione è già certa di poter impiegare prima e più a lungo i forestali addetti alla prevenzione e allo spegnimento. «La campagna antincendio - ha ribadito l’assessorato guidato da Elena Pagana - inizierà con due mesi di anticipo. In più, gli operai che vengono assunti per 151 giornate potranno svolgere nel servizio antincendio l’intero periodo di lavoro senza dover collaborare su altri fronti».
Dunque, la stagione delle attività di prevenzione inizierà il 15 maggio. Resta ferma la possibilità di ottenere altri elicotteri da Roma ogni volta che ci saranno emergenze che renderanno insufficiente la flotta regionale.
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