«Più giornate lavorative e più competenze, al servizio del territorio e dei siciliani. La proposta di riforma forestale, che nasce da un responsabile e proficuo confronto tra Regione e organizzazioni sindacali, ci convince. Attendiamo ora che venga approvata in Giunta, cui sarà trasmessa entro quindici giorni come assicurato dall’assessore, e poi votata dall’Ars. Terremo alta l’attenzione offrendo massima disponibilità al dialogo con le istituzioni politiche, fino a definitivo raggiungimento di un traguardo atteso da tempo». Lo dichiarano i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil Adolfo Scotti, Tonino Russo e Nino Marino dopo la riunione in videoconferenza con l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino.
«Abbiamo discusso – aggiungono gli esponenti sindacali – la bozza finale che sarà inviata al Governo. Dopo anni di promesse e fuochi fatui, per i quali abbiamo più volte protestato con la convinta e massiccia mobilitazione dei lavoratori e il sostegno di centinaia di amministratori locali, speriamo sia la volta buona per una riforma fondata sulla valorizzazione delle professionalità dei forestali e sulla necessità di una loro presenza costante nella lotta agli incendi e al degrado idrogeologico». Scotti, Russo e Marino spiegano: Riteniamo significativo a questo proposito l’incremento di 27 giornate di garanzia occupazionale introdotto con la riforma per operai che, non dimentichiamolo, sono nella gran parte stagionali. In funzione delle fasce, quindi, le giornate passeranno da 78 a 105, da 101 a 128, da 151 a 178. I lavoratori dei primi due inquadramenti, altresì, saranno salvaguardati con il passaggio a 156 giornate nel caso in cui alla fine del triennio il turn-over non avesse già consentito l’inserimento nel gruppo dei centasettantottisti. A tre anni dalla riforma, dunque, gli operai forestali saranno tutti a 156 o 178 giornate oppure a tempo indeterminato, gli attuali OTI».
«Abbiamo sempre sottolineato – concludono i segretari di Fai, Flai e Uila Sicilia – come la forestale rappresenti una risorsa per la Sicilia, anche al di fuori dei boschi. Le nuove norme prevedono adesso che, in aggiunta ai suoi compiti tradizionale, l’Agenzia pubblica regionale per le Attività forestali potrà fra l’altro occuparsi di gestione di riserve naturali e di impianto di essenze arboree su terreni di enti pubblici e morali, sempreché destinati alla pubblica fruizione, previa convenzione. Inoltre restauro e miglioramento di giardini pubblici, interventi di conservazione, miglioramento e valorizzazione su terreni compresi nel territorio di parchi naturali, interventi di forestazione per la produzione di legname, realizzazione e gestione di impianti di lavorazione o trasformazione dei prodotti del bosco, interventi finalizzati alla tutela e al miglioramento ambientale e alla prevenzione del dissesto idrogeologico, cura di parchi e siti archeologici ma anche di fiumi, torrenti e laghi».
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