Dentro ci saranno sicuramente 60 milioni per coprire i costi extra sostenuti dai Comuni per inviare all’estero l’immondizia. E poi 6 milioni e mezzo per il salvataggio dell’Ast e 7 per la seconda ondata di stabilizzazioni dei Pip. A Siciliacque andranno invece una quindicina di milioni per evitare la crisi idrica a Trapani.
All’assessorato all’Economia, senza tanto clamore, preparano la manovra bis. Con l’obiettivo di approvarla all’Ars entro marzo, prima della campagna elettorale per le Europee.
All’inizio l’assessore Marco Falcone aveva progettato soltanto una variazione di bilancio per aiutare i sindaci che hanno i bilanci in rosso per via del trasferimento in Danimarca da ormai quasi due anni dell’immondizia che non si riesce più a smaltire in Sicilia. L’originario budget di 45 milioni era stato bloccato proprio in fase di erogazione perché frutto di fondi Fsc. Che, si è scoperto, non possono essere impiegati a questo scopo. I Comuni hanno minacciato di aumentare la Tari per coprire l’aumento dei costi: si è passati da uno smaltimento che costava circa 200 euro a tonnellata a uno che arriva a quasi 400. E a questo punto Falcone ha cominciato a progettare un intervento.
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