La determina che ufficializza le dimissioni di Carolina Varchi dovrebbe essere pronta nel giro di qualche ora. Il segretario generale del Comune ha già sul tavolo da giorni l’atto con cui la Varchi lascia l'incarico di vicesindaco e assessore al Bilancio: e a breve dovrebbe fare la sua parte per chiudere il primo capitolo della storia. In un rapido contatto, ieri pomeriggio, Lagalla e Varchi hanno concordato su un punto: non c’è un veto per l’ingresso in giunta degli uomini eletti con Azione, e poi transitati in città nel gruppo del sindaco. Ma, come chiesto da Fratelli d’Italia, dovrà essere chiaro in che ambito intendono posizionarsi. A Roma, come è noto, Azione è sostanzialmente in opposizione al governo Meloni (anche se Carlo Calenda non perde occasione di dire che vota «quei provvedimenti del governo che condivide»). E a Palermo?
La palla è quindi passata a Fabrizio Ferrandelli, al segretario provinciale Leonardo Canto, al capogruppo Dario Chinnici: i tre sono in silenzio stampa, le bocche restano cucite, ma agli esponenti di Azione non sfugge che dovranno a breve prendere una decisione. Sempre da palazzo della Aquile - anche nell’entourage del sindaco - c’è chi fa un ragionamento sui due scenari possibili: o gli esponenti palermitani di Calenda ufficializzando l’uscita dal partito oppure potrebbero far valere l’esperienza di altri Comuni dove conservano una autonomia rispetto a Roma e sono in giunte targate centrodestra. Una posizione che, come ripetuto nei giorni scorsi, non trova il placet di Fdi.
Di certo, nella maggioranza, nelle ultime ore si sottolineano i segnali che portano a pensare che non c’è aria di crisi. È stato registrato il rientro in aula dei consiglieri che fanno capo a Fratelli d’Italia. E viene notato come è ovvio che essendo Palermo la quinta città d’Italia, la posizione dei calendiani avrà bisogno dell’avallo dei vertici romani di Fratelli d’Italia.
Già nell’ultimo incontro con Lagalla, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha esplicitato la posizione del partito: c’è un «atteggiamento inclusivo» ma con la chiarezza che gli uomini di Calenda devono prendere a livello locale. Ma, è lecito immaginarlo, una parola con i vertici di Fratelli d’Italia, dovrà essere spesa dal leader di Azione.
E dato che ormai il cammino tecnico delle dimissioni della Varchi è iniziato, pare scontato che l’operazione dell’assegnazione delle deleghe del deputato nazionale di Fratelli d’Italia dovrà avvenire nei prossimi giorni. Non si potrà certo aspettare le Europee di giugno per coprire tutte le caselle della giunta Lagalla.
Nella foto di Alessandro Fucarini Roberto Lagalla e Carolina Varchi
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