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Danni per gli incendi in Sicilia, flop dei Comuni: solo dieci hanno presentato il conto

In ballo i soldi per i risarcimenti che erano stati stoppati, è preoccupato il capo della Protezione Civile: «Martedì dobbiamo mandare le carte a Roma»

Il termine è scaduto ieri a mezzanotte. E anche se il meccanismo dell’invio dei documento via Pec può rendere il bilancio ancora parziale è certo che solo una decina dei 120 Comuni che erano chiamati a fornire alla Regione i documenti che certificano i danni provocati in Sicilia dagli incendi di luglio, agosto e ottobre si è fatta avanti per tempo. Palermo è fra questi e ha presentato un carteggio che indica una richiesta di aiuti del valore doppio di quanto calcolato fino a qualche settimana fa.

È un passaggio delicatissimo. La Protezione Civile nazionale, guidata da Fabrizio Curcio, a inizio gennaio aveva negato la dichiarazione di stato di calamità richiesta dalla giunta Schifani in autunno. E il motivo - aveva spiegato Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile - era proprio legato alla mancanza dei documenti a supporto di questa richiesta. Mancavano le ordinanze con cui i sindaci dovevano dichiarare inagibili gli immobili colpiti dalle fiamme e obbligare lo sgombero dei locali.

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