Nuovi assunti, scorrimento di graduatorie e progressioni verticali. La Regione Siciliana, nei prossimi tre anni, conta di inquadrare 1.252 persone. L'annuncio è di Renato Schifani, il presidente della Regione, che questa mattina (19 gennaio) ha incontrato i giornalisti a Palazzo d'Orleans per fare il bilancio di un anno di governo. I primi 655 posti saranno assegnati nel corso del 2024, 262 nel 2025 e 335 nel 2026.
I conti della Regione
Schifani ha messo in evidenza anche i conti favorevoli, a partire dal fatto che il 2023 si è chiuso per la Regione Siciliana con un aumento delle entrate di un miliardo e 300 milioni, con un incremento di circa il 10% rispetto all'anno precedente. «Con questo dato - ha detto il governatore - nel rendiconto per il 2023 il disavanzo della Regione sarà ridotto di 1,8 miliardi di euro, e arriverà a quota 2,9 miliardi con un crollo notevole . Con questo trend azzereremo il disavanzo in tempi anteriori rispetto alla spalmatura decennale, questa è la nostra speranza. Tutto questo è frutto di un evento, c'è quanto meno un rilancio dell'economi grazie anche a una iniezione di liquidità». Il presidente della Regione ha commentato l'approvazione della manovra: «Abbiamo evitato alla Sicilia l'esercizio provvisorio, cosa che non si verificava da decenni. Ringrazio il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno, gli assessori Falcone e Sammartino, e anche l'opposizione che ha avuto una posizione responsabile evitando posizioni ostruzionistiche e, di conseguenza, il blocco della spesa». «Il governo - ha aggiunto - questa volta è stato puntuale nel presentare i documenti finanziari sia in giunta sia in aula - ha aggiunto - mentre in passato la proposta di manovra arrivava forse un po' in ritardo, questa volta siamo stati nei tempi».
Entrate tributarie
Conti migliori anche grazie all'aumento delle entrate tributarie «di un miliardo e 300 milioni, un incremento del 10% rispetto al 2022. Questo maggiore gettito scaturisce da un maggiore aumento di Irpef, Iperg, Iva e bollo automobilistico. In base a questi dati, prevediamo nel rendiconto del 2023 un disavanzo della Regione in calo di 1 miliardo e 800 milioni e arriverà a quota 2 miliardi e 900 milioni con una crollo notevole».
Sanità
In Sicilia le liste d'attesa, alla fine del 2023, sono state ridotte dell'88,2% per i ricoveri e del 92% per le prestazioni ambulatoriali; nella provincia di Trapani sono state azzerate. Quello della sanità è un altro dei temi affrontati nel corso della conferenza stampa. «È un miracolo? No - ha detto Schifani -, cerchiamo di lavorare al meglio, poi possiamo anche sbagliare, e se facciamo errori li facciamo in buona fede. Questo risultato sulle liste d'attesa lo abbiamo ottenuto perché abbiamo fatto un doppio accertamento sulla reale sussistenza dei richiedenti a essere visitati e ricoverati. In lista d'attesa c'era persone che aspettavano da due anni, mi sono chiesto se era concepibile e se permaneva la richiesta a distanza di tutto questo tempo da parte del richiedente. Grazie a queste verifiche è stato sfoltito quell'arretrato che stagnava e che danneggiava chi aveva il reale interesse a essere assisto. A questo risultato, inoltre, hanno contribuito anche la sanità pubblica e quella privata».
Caro-voli
Riferendosi ai rimborsi per il caro-voli il presidente della Regione ha parlato delle 13.500 richieste di rimborso sul bonus annunciato dalla Regione, per un ammontare di 485mila euro. «Adesso - ha detto -, abbiamo in previsione di estendere lo sconto ai residenti in Sicilia non solo sulle tratta di Roma e Milano ma anche per altre città del Nord. Tra aprile e maggio speriamo di annunciare questa possibilità estendendo così le agevolazioni».
Verso le elezioni
«I momenti elettorali - ha detto inoltre il presidente - di per sé possono determinare fibrillazioni. Per le europee si vota col sistema proporzionale, ogni partito corre con proprie liste e candidati e non determinano grossi scossoni perché non guardano al territorio. Le provinciali invece saranno col maggioritario che aggrega e compatta la coalizione. Sono estremamente sereno, non credo ci saranno fibrillazioni. Ci sono a livello nazionale al momento, ma in 48 ore si spegneranno».