Domenica 22 Dicembre 2024

Fratelli d'Italia verso la sospensione di Pozzolo: «Indifendibile»

Il deputato di Fratelli d'Italia, Emanuele Pozzolo (a destra), con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, in una foto tratta dal profilo Facebook di Pozzolo

La cronaca spinge contro il deputato di FdI Emanuele Pozzolo. Nei confronti del parlamentare, un provvedimento del partito è quindi atteso a breve. A comunicarlo potrebbe essere la stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in conferenza stampa. Le testimonianze raccolte dagli investigatori sullo sparo esploso dalla pistola di Pozzolo durante un cenone di Capodanno a Biella, ospite anche il sottosegretario Andrea Delmastro, sono colpi duri. La posizione di Pozzolo si fa a ogni ora più pesante. Dentro FdI, quasi tutti lo considerano «indifendibile». Meloni viene descritta come molto, molto irritata. Per il momento, il provvedimento di cui si parla è la sospensione dal partito. Poco cambia che venga inflitta o che arrivi con un atto imposto a Pozzolo, un’autosospensione. Per tutta la giornata, è stata attesa una comunicazione ufficiale di FdI. Poi, in serata, è filtrato che non sarebbe arrivata. Per questo, la previsione è che l’annuncio venga fatto durante la conferenza stampa della presidente del Consiglio. Anche perché, in quanto leader del partito, il pallino è in mano a lei. Altrimenti, dovrebbe entrare in campo una procedura interna, con la chiamata in causa dei probiviri, che allungherebbe i tempi. Oggi Pozzolo avrebbe avuto anche un confronto con i vertici dl partito. Le prossime ore saranno decisive anche per il consigliere della Corte dei Conti Marcello Degni, finito nelle polemiche per un tweet in cui rimprovera al Pd di non avere fatto ostruzionismo e di avere invece consentito alla maggioranza di evitare l’esercizio provvisorio: «Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata - ha scritto nei giorni scorsi - e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti». Parole definite dal centrodestra «gravi, faziose e inopportune». E anche dal Pd qualche voce si è alzata: «Nessuna reticenza a dire che è sbagliato, libertà e senso delle istituzioni devono convivere», ha scritto sui social il senatore Filippo Sensi. Le toghe si sono mosse: l’Associazione magistrati della Corte dei Conti ha deferito Degni al collegio dei probiviri «per aver violato il codice di condotta». In particolare, l’articolo che, «fermo il diritto alla piena libertà di manifestazione del pensiero», impone al magistrato di ispirarsi «a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare dichiarazioni ed interviste ai giornali e agli altri mezzi di comunicazione di massa». Nelle prossime ore, i social di Degni saranno esaminati in un’adunanza straordinaria del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti, l’organo di autogoverno. L’iter prevede il confronto con il consigliere «imputato». Su Pozzolo continua intanto il fuoco delle opposizioni. Alle critiche si è aggiunto anche il quotidiano cattolico Avvenire: «Dato che “Costituzione” sarà una parola-chiave del 2024 - è scritto nell’editoriale - è utile richiamarne l’articolo 54: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Nulla di disciplinato o di onorevole si può rintracciare nel portarsi dietro una pistoletta da borsa a una festa cui partecipano famiglie e minori, nonché un sottosegretario del governo sotto scorta». Per Avvenire, Pozzolo dovrebbe lasciare il Parlamento e FdI avrebbe già dovuto prendere provvedimenti. Da qua, la conclusione: quella norma della Carta «è una chiara indicazione di cosa significhi essere classe dirigente seria e responsabile in un Paese democratico». È «per questi motivi che il caso investe Giorgia Meloni in qualità di prima presidente del Consiglio di “destra destra” del Paese, che più volte ha sostenuto quanto il suo “mondo” abbia i titoli per guidare il Paese». Mentre la politica guarda a Biella, anche la Sardegna vive giornate fondamentali per la maggioranza. Nelle prossime ore è prevista una riunione del centrodestra, in cerca di una sintesi sulla candidatura alla presidenza della Regione: la Lega preme per la conferma di Christian Solinas, mentre FdI spinge per il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.

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