Dopo avere approvato l’ultimo dei 13 articoli della finanziaria (abrogazione e modifiche di norme) come da road map della seduta cominciata intorno alle 15 di ieri e terminata a mezzanotte e trenta circa, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha sospeso la seduta parlamentare aggiornandola all’8 gennaio alle 10 quando si voteranno gli ultimi due articoli, il maxi emendamento e poi la votazione finale alla manovra. «Ringrazio tutti i colleghi e gli uffici per il lavoro svolto fino a questo momento. Rinviamo la seduta, auguri e buon anno a tutti», ha detto Galvagno. Ma è stata una seduta piena di tensioni. Pronti via, si accende subito lo scontro sull’articolo 4, che assegna 3 milioni di euro ai Comuni per iniziative di carattere sociale, economico e culturale gestiti dall’assessorato regionale alla Funzione pubblica guidato da Andrea Messina (Dc), e che già in commissione Bilancio aveva sollevato veti incrociati anche all’interno della maggioranza. Via libera anche all’articolo 4, che stanzia 6 milioni di euro alle Unione dei Comuni per la costituzione e la funzionalità degli uffici, le spese di primo impianto, l’assunzione di personale a tempo determinato e l’attività di progettazione.
Approvata la stabilizzazione dei precari Asu
Passa la norma per la stabilizzazione dei precari Asu, ok anche all’emendamento del governo che prevede la continuità lavorativa dei precari, i cui contratti scadono il 31 dicembre, già dal primo gennaio del 2024, «E’ una grande risultato», dice il capogruppo della Dc, Carmelo Pace. Per i 270 Asu che lavorano nei musei è prevista l’integrazione a 30 ore.
Cracolici minaccia di mandare gli atti in Procura sulla Fondazione Giglio
«Sul Giglio di Cefalù si sta consumando una illegalità, anche se il governo ha stralciato la norma della finanziaria che consentiva altro tempo per la ricerca di un nuovo partner per la sperimentazione. La Fondazione intanto ha pubblicato un bando per la ricerca di un partner, addirittura si parla di una Università privata per attivare dei corsi che non c’entrano nulla col sistema sanitaria regionale. Avverto l’aula, mando gli atti in Procura». Così il presidente dell’Antimafia siciliana, Antonello Cracolici, intervenendo all’Ars sul comma 4 dell’articolo 26 della finanziaria. Il comma comunque è stato stralciato.