Mercoledì 18 Dicembre 2024

Manovra da 28 miliardi, proroga del taglio del cuneo fiscale e Irpef che passa da 4 a 3 aliquote

Proroga del taglio del cuneo fiscale per il 2024 e Irpef che passa da 4 a 3 aliquote: sono le misure più importanti della Legge di Bilancio, approvata il 22 dicembre in Senato, e che approda alla Camera per avere il via libera definitivo il 29 dicembre. Da sole, queste due misure assorbono metà dei 28 miliardi di euro stanziati dalla manovra. Il testo che ha ottenuto l’ok del Senato consta di 109 articoli ed è blindato. La maggioranza alla Camera potrà sostanzialmente solo approvarlo. Nella legge viene confermato il taglio del cuneo fiscale, già in vigore da luglio (6 punti in meno per i redditi fino a 35mila euro e 7 per quelli fino a 25mila). Ma la riduzione non sarà applicata alle tredicesime ed è finanziata solo per il 2024. Poi c’è la nuova Irpef, che passa da quattro a tre aliquote, con l’accorpamento dei primi due scaglioni (l’aliquota del 23% sarà applicata sui redditi fino a 28mila euro): l’effetto combinato di cuneo ed Irpef, secondo il Tesoro, rimpinguerà le buste paga dei dipendenti fino 1.298 euro annui. Sul fronte pensioni si torna a Quota 103, ma con penalizzazioni: restano i 62 anni d’età e 41 di contributi, ma l’assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile di circa 2.250 euro. Secondo le stime, consentirà la pensione anticipata a 17mila persone nel 2024. Nel corso dei lavori in Senato è arrivata anche la correzione sul contestato taglio alle pensioni del personale sanitario, degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri. Saranno salvi i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e non saranno toccate le pensioni di vecchiaia. Niente proroghe sul Superbonus, ma sale la cedolare sugli affitti brevi (al 26%, escluso però il primo immobile in locazione) e le famiglie numerose godranno di priorità per l’accesso al Fondo mutui prima casa. Vengono anche rimodulati i fondi stanziati (11,6 miliardi al 2032) per il Ponte sullo Stretto, con una riduzione degli oneri a carico dello Stato per 2,3 miliardi, recuperati dal Fondo di sviluppo e coesione. Vengono destinati 40 milioni a misure contro la violenza sulle donne, ma sale dal 5% al 10% l’Iva sui pannolini, così come per il latte in polvere e gli assorbenti femminili. Arriva la maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale ulteriormente per mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza, fino a toccare il 130%. Per le aziende, arriva lo sconto del 50% sulle tasse per chi torna a produrre in Italia, mentre viene rinviata a luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax. Arriva l’obbligo di assicurarsi contro le catastrofi. Risorse anche per i rinnovi contrattuali: 8 miliardi in due anni per il rinnovo dei contratti della Pa, e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza. Previsti il rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale (240 milioni di per il 2025 e 340 dal 2026) ed un incremento delle risorse per i contratti 2022-2024. Arriva anche un incremento del buono per le rette agli asili nido e il Fondo per aiutare gli over 65 con Isee basso a sostenere le spese veterinarie. Per fronteggiare la carenza di personale nelle aziende ed enti del Ssn e ridurre le liste di attesa, si estende fino al 31 dicembre 2026 la facoltà di ricorrere agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico. Cambia la tax credit per il cinema, sarà al massimo del 40%, ma è prevista la possibilità di ridurla o addirittura di escludere l’accesso al credito. Viene ridotto il canone Rai in bolletta, che passa da 90 a 70 euro. Sul fronte dell’istruzione, vengono incrementate, con 36 milioni aggiuntivi, le risorse per l’erogazione delle borse di studio per gli studenti. Via libera anche al Fondo per l’Erasmus italiano, con un investimento totale di 10 milioni.

leggi l'articolo completo