C’è chi è già partito, chi sta per farlo e prepara le valigie e chi, invece, vuoi per indecisione o per questioni di lavoro risolte all’ultimo minuto, si è messo solo adesso davanti al computer per staccare i biglietti dell’aereo diretto in Sicilia, pronto, si fa per dire, a ricevere la sonora batosta di Natale: l’ulteriore e prevedibile (ma forse non inevitabile) stangata inferta dal caro-voli, riservata a chi non ha la fortuna di risiedere nell’Isola e di non viaggiare sulle tratte interessate dagli sconti del 25% o del 50% previsti dalla Regione, ossia da Roma e Milano. Qualche esempio? Basta guardare la linea Bologna-Palermo, dove il tragitto di andata e ritorno fra il 22 dicembre e il 7 gennaio, con bagaglio a mano e senza prenotazione del posto, in classe economy arriva a 700 euro, anche su Catania. Cento euro in meno costa invece, stesse date e modalità, il viaggio da e per Torino o Venezia, mentre i turisti e gli isolani che hanno preso cittadinanza altrove, per spostarsi da Milano (su alcune compagnie) dovranno pagare 650 euro se non di più. Per quest’ultima categoria di persone, rappresentata da coloro che sono nati nell’Isola ma iscritti nei registri anagrafici di altri territori, sembra aprirsi però uno spiraglio di luce, anche se, oramai, ad anno nuovo. A indicarlo è il presidente della Regione, Renato Schifani, ricordando che il suo governo è «partito con la misura che prevede lo sconto sui prezzi dei voli aerei per i residenti in Sicilia, ma nulla vieta che nel proseguo si possa estendere anche ai siciliani non residenti. È uno step in progress». Insomma, per lo sconto del 25% – e del 50% sulle categorie «prioritarie», ovvero studenti, disabili e viaggiatori con Isee inferiore a 9.360 euro – le maglie sembrano destinate ad allargarsi. Un servizio completo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi