Per il capogruppo di Fi all’Ars, Stefano Pellegrino, «la chiusura dei lavori della commissione Bilancio, dopo un intenso lavoro coordinato con le proposte venute dalla giunta del presidente Schifani e dall’assessore Falcone, ci permette di fare un ulteriore passo, in linea con i tempi che la maggioranza si era data, per l’approvazione della finanziaria. Questa legge, che è nel solco del lavoro di sistemazione dei conti e delle finanze regionali portato avanti dal governo - sostiene Pellegrino - rappresenterà uno strumento importante per il rilancio è l’aumento dei servizi ai cittadini e per il sostegno ai settori produttivi e alla complessiva macchina amministrativa della Regione e degli enti locali con provvedimenti importanti su diversi fronti». Ma per il capogruppo del M5s, Antonio De Luca, «non conta fare velocemente una legge, bisogna farla bene, per questo abbiamo costretto il governo a rivedere i propri piani, stoppando il maxiemendamento all’orizzonte e costringendolo a portare tutte le norme in aula, dopo averne stralciate una decina. Sarà lì la vera battaglia, nella quale, come peraltro avvenuto in commissione bilancio, non faremo sconti per migliorare una legge pessima e senza visione, in perfetto stile Schifani. La fretta - continua De Luca - fa spesso a pugni con la qualità, che non è certo il pezzo forte di questo governo, anzi. Di qualità in questa manovra ce n’è veramente poca, mentre gli articoli che rischiano di essere inutili o addirittura di fare danno abbondano, come la riscrittura dell’articolo 18 che scarica sui sindaci la responsabilità della prevenzione degli incendi o l’ok al comma sul Cefpas che serve solo a spianare la strada a future stabilizzazioni e non di certo a migliorare la qualità del nostro servizio sanitario regionale». E Cateno De Luca, leader e deputato di ScN, avverte: «Siamo solo all’aperitivo. Il governo Schifani ha avuto il merito di compattare tutte le forze politiche delle opposizioni. Conquisteremo la presidenza della Regione siciliana travolgendo il governo siciliano delle destre clientelari e parassitarie. Indietro non si torna. Adesso attendiamo che prenda il via in aula la discussione per inchiodare il governo alle proprie responsabilità. La legge di stabilità del governo è stata totalmente stravolta in commissione Bilancio - sottolinea - grazie agli interventi e agli emendamenti dell’opposizione. La maggioranza è stata messa all’angolo più volte su oltre dieci articoli che alla fine ha dovuto ritirare. Da quaranta articoli originari in commissione ne sono stati cassati dieci mentre venti sono stati completamente riscritti perché errati nel merito o improponibili sotto il profilo giuridico e contabile». Anche per il deputato del Pd, Fabio Venezia, «nel tentativo di trasformare la legge finanziaria in una gara di corsa il governo è inciampato più volte. Quasi un terzo delle norme proposte bocciate o ritirate e altre, come quelle su forestazione, precariato, fondi per la progettazione sono state profondamente modificate e migliorate grazie al lavoro del gruppo Pd e delle opposizioni. Nei prossimi giorni in aula proveremo a migliorare ancora di più un testo che deve rispondere alle esigenze dei siciliani e non a quelle della propaganda e degli appetiti della maggioranza».