
«A Marettimo ci sono 4 anziani che hanno bisogno di ossigeno, ma le bombole non possono lasciare la terraferma perché le navi con passeggeri non sono autorizzate a portare a bordo merci speciali. Senza questi collegamenti - spiega Francesco Forgione, sindaco delle Egadi - verranno meno servizi essenziali. Per la qualità della vita, non solo per l’economia delle nostre isole, chiediamo un intervento di Regione e Stato, perché l’azione della magistratura non può bloccare un servizio pubblico necessario alla vita delle persone». Torna lo spauracchio della ridotta mobilità, del mancato arrivo di carburante e di beni di prima necessità e dell’aumento dei prezzi per gli abitanti delle Egadi, Eolie, Ustica e Pantelleria. I collegamenti marittimi integrativi in nave con le isole minori (Pelagie escluse), restano nell’incertezza dopo il dietrofront della Caronte & Tourist. Ieri mattina nel corso di una videoconferenza i sindaci delle isole minori hanno chiesto ai governi, nazionale e regionale, un intervento risolutivo, dopo la doccia fredda della Caronte & Tourist e l’annuncio dell’impossibilità a proseguire il servizio a «causa del sequestro scattato lo scorso maggio». Un appello che è stato rivolto anche al Capo dello Stato, Serrgio Mattarella
Le vicende giudiziarie della Caronte & Tourist erano già note - al sequestro di 29 milioni di euro e al fermo di tre navi si sono aggiunti di recente altri 2,8 milioni - ma la Regione aveva sollecitato la compagnia a dare il proprio assenso all’inserimento dei servizi integrativi regionali a mezzo traghetto come estensione della convenzione col ministero dei Trasporti a partire da mercoledì scorso. Nell’attesa di trovare altre soluzioni, dopo due bandi e una procedura ristretta rivolta a 32 armatori andati deserti. La Caronte & Touristi ha, però, declinato l’invito.
Un servizio completo di Laura Spanò sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

5 Commenti
Francesco
13/10/2023 15:23
Una volta in Italia avevamo una società finanziaria pubblica, la Finmare del gruppo Iri, che controllava e gestiva società di navigazione nazionali come l'Italia, l'Adriatica e la Tirrenia più società a livello regionale come la Siremar qui in Sicilia, la Saremar in Sardegna e la Toremar che serviva l'arcipelago toscano. Con la scomparsa delle partecipazioni statali tutte queste società che erano state gestite molto male da consigli d'amministrazione come quelli delle ASL formati da politici sono finite in mano privata con risultati forse ancora peggiori. Il risultato finale lo stiamo vedendo in questi giorni con le nostre isole minori che rischiano di rimanere senza collegamenti. Se avessimo saputo gestire bene la immensa flotta pubblica non ci saremmo ridotti così.
Alberto Maioli de Pazzi di Valguarnera
16/10/2023 10:43
L'importante sono i voti...
Salvatore
14/10/2023 07:18
Speriamo che si trovi un accordo lo stato e la regione devono aiutare le compagnie di navigazione come la Siremar e Caronte cosa che invece non stanno facendo con tutti questi ripetuti verbali e sequestri li stanno portando alla rovina che la smettano altrimenti le isole saranno sempre più disagiate
Emigrato per buona politica
14/10/2023 07:29
Scusate A trapani esistono Le vedette della capitaneria della polizia dei carabinieri della finanza Usatene una per trasferire le bombole
Se vi pare
14/10/2023 21:58
A fronte della sopravvivenza non può considerarsi dirimente l'intervento della magistratura
Alberto Maioli de Pazzi di Valguarnera
16/10/2023 10:48
Troppo facile.... prima questo governo sputa sulla magistratura e poi gli stessi magistrati dovrebbero risolvere quello che la politica non risolve anzi peggiora?
Giuseppe Montanelli
15/10/2023 06:39
Aiuto per l'Ucraina prima di tutto, dopo per gli immigrati e in futuro per le isole siciliane, meglio cercare aiuto altrove....