Il primo passo per arrivare all’approvazione della manovra economica entro fine anno la giunta Schifani lo ha compiuto ieri. È arrivato il via libera al Bilancio, che ora inizia il suo percorso per approdare all’Ars.
Il semaforo verde del governo è arrivato su un bilancio che vale circa 15 miliardi. E che ancora non tiene conto degli effetti di un accordo con lo Stato che dovrebbe portare nella casse regionali altri 300 milioni. L’assessore all’Economia, Marco Falcone, ha spiegato ieri che il bilancio è stato impostato proprio tenendo conto degli impegni che l’accordo in via di definizione imporrà alla Regione «a partire dalla riduzione della spesa corrente. Prudenzialmente, il governo ha programmato un innalzamento della quota di ripiano annuale (del disavanzo, ndr) in carico alla Regione - quantificata in 70 milioni annui - a copertura delle trattative sulle revisione dell’Accordo Stato-Regione attualmente in corso».
Fin qui la parte tecnica. Ma è il passaggio politico a pesare di più in questa fase. Schifani e Falcone hanno di fatto acceso il pulsante di start alla manovra. La Finanziaria non è stata ancora approvata dalla giunta perché prima si attende che il collegio dei revisori dei conti, entro 15 giorni, dia il proprio parere favorevole sul bilancio. Ciò consente ovviamente di aver più tempo per limare la Finanziaria. Che già oggi poggia su quattro pilastri: un aumento dei fondi ai Comuni e ai forestali (per allungare le giornate di impiego), un piano da 300 milioni per incentivare l’occupazione e sconti fiscali a chi è in regola col pagamento del bollo. In un binario a parte viaggia il tesoretto da 50 milioni che tramite l’Irfis il governo erogherà alle famiglie al di sotto dei 50 mila euro di reddito per abbattere gli interessi sui mutui a tasso variabile che hanno visto una crescita maggiore del 3% nell’ultimo anno.
Quando anche la Finanziaria verrà approvata in giunta, più o meno intorno a metà ottobre, scatterà la fase di esame all’Ars.
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